Spirit & Freedom (cd 2010)

SPIRIT & FREEDOM – WORLD OF HARMONICA – UNITED KINGDOM – Shaun Monument May (traduzione)
Fabrizio Poggi & Chicken Mambo
Spirit & Freedom

UN CAPOLAVORO!
Succede in rare occasioni di avere un album colmo di magiche gemme che brillino più della Grande Stella del Nord di notte, in cui ogni traccia colpisca sempre nel segno ad ogni ascolto; ma è ancora più raro che un Artista raggiunga vette così elevate ad ogni sua realizzazione. Questo non è solo un grande album, perché va molto oltre la grandezza, è un disco spirituale e confortante, che riesce a trasmettermi un sentimento di immensa felicità ogni volta che gira sul mio lettore. Riesce a portarmi a un livello di consapevolezza superiore, aprendo la mia mente e la parte più intima della mia anima. Non solo ogni traccia è un capolavoro,ma in aggiunta ogni parte vocale, ogni testo e ogni intervento strumentale è cesellato alla perfezione, donandomi calore, serenità, e trasmettendomi onde di gioia che pervadono tutto il mio corpo. Per me la musica di questo album si merita un 10 su 10, così come la confezione che lo contiene. Quest’ultima non è qualcosa che si è assemblato in maniera frettolosa. C’è infatti tantissima cura sia nell’ esposizione della grafica che nell’estensione delle note. C’è molta speranza in questo album ed è questo che te lo fa amare. Un famoso armonicista un giorno disse: “Molti dei più grandi armonicisti non sono più tra noi”, e ciò è purtroppo vero. Ho incontrato tanti armonicisti contemporanei che seppur bravi, non avevano nulla di fantastico. Fabrizio invece è un musicista stellare. Uno dei pochi a far parte di quelli davvero bravi, uno che non solo suona l’armonica a livelli elevatissimi, ma che scrive meravigliose liriche e che canta in maniera estremamente piacevole con un suono e un’interpretazione davvero colmi di significato. Stimo molto questo Artista, e sinceramente credo che sia una delle poche leggende viventi tra gli armonicisti di oggi.


SPIRIT & FREEDOM – WORLD OF HARMONICA – UNITED KINGDOM – Shaun Monument May
Fabrizio Poggi & Chicken Mambo

Spirit & Freedom
A MASTERPIECE!
It happens on the rare occasion an album full of magical gems that sparkle brighter than the Great North Star at night, every track hitting the spot each and every listen, but it’s even rarer for an Artist to score top marks for every album received. This isn’t just a great album, it’s beyond greatness, spiritually, and uplifting, giving me a feeling of immense happiness every play. Taking me to a higher level of awareness, opening my mind, and inner soul. Not only is every track a masterpiece, what’s more every vocal, lyric, and instrument is bang on perfect, giving warmth, and comfort, sending waves of joy throughout my whole body. The music on this album gets 10/10 in my books, the art work is also. This hasn’t just been chucked together in a hurry. There is so much love installed in the layout, artwork and linear notes. There’s a lot of hope in this album, love it. A Famous harmonica player once quoted “Most of the very best players are no longer with us” this is so true. Encountered many players in this modern day, although good, are not Fantastic. Fabrizio is a star player, one of a handful of the very best, who not only plays A1+ harmonica, but writes great lyrics, and sings very nice to, coupled with so much meaningful expression, and tone. I love this Artist, truly, and certainly is one of a handful of today’s living harmonica Legends.
http://worldofharmonica.blogspot.co.uk/2012/05/fabrizio-poggi-chicken-mambo-spirit.html


SPIRIT & FREEDOM – www.bluesvan.hu (Ungheria) – Attila Horvàth – (traduzione)
Il lavoro di Fabrizio Poggi è molteplice. Il musicista italiano oltre a suonare l’armonica a bocca, è musicologo, giornalista e ha scritto anche due saggi. Più volte durante la sua carriera, si è recato all’estero, suonando anche nei club leggendari dello Stato del Mississippi. Percorrendo le strade degli Stati Uniti ha conosciuto diversi musicisti blues, alcuni anche molto celebri, che ha invitato a suonare in questo suo disco. Pubblicato lo scorso anno il suo tredicesimo album è composto prevalentemente da canzoni tradizionali e da composizioni di Bob Dylan, Leonard Cohen, Reverendo Gary Davis, Kris Kristofferson e Willie DeVille. Nel tutto si evidenza la poesia My Peace del folk singer Woody Guthrie, qui recitata dalla figlia Nora Guthrie. Tra i brani di rilievo in un album dal cuore spirituale spiccano We Shall Not Be Moved noto inno per i diritti civili e Glory Glory. Influenze blues, gospel, soul e folk si fondono nelle registrazioni di questo all-star team che si avvale di musicisti come Guy Davis, Charlie Musselwhite, Garth Hudson, Eric Bibb, e persino i Blind Boys of Alabama. Un disco che mi è piaciuto sin da subito ma il cui valore è cresciuto sempre più ad ogni ascolto scoprendo ogni volta motivi di fascino. Fabrizio Poggi & Chicken Mambo hanno regalato agli appassionati di blues un CD straordinario.


SPIRIT & FREEDOM – www.bluesvan.hu (Ungheria) – Attila Horvàth
Fabrizio Poggi munkássága sokrétű. Az olasz muzsikus a zenélés mellett írt két szájharmonika tankönyvet, de zenetudósként és újságíróként is tevékenykedik. Pályafutása során több alkalommal koncertezett a tengerentúlon, Mississippi állam legendás klubjaiban lépett fel. Az egyesült államokbeli útjai alatt híres blues zenészekkel ismerkedett meg, közülük sokan meghívásra kerültek aktuális lemezei felvételére. A tavalyi évben kiadott, sorban a tizenharmadik albumára a tradicionális dalokon túl, egyebek között Bob Dylan, Leonard Cohen, Reverend Gary Davis, Kris Kristofferson és Willie DeVille szerzeményei kerültek. A repertoárból mindenképpen kiemelendő Woody Guthrie költeménye, a My Peace, a folktrubadúr lánya, Nora Guthrie énekével, a We Shall Not Be Moved című szívhez szóló spirituálé, és a jól ismert polgárjogi himnusz, a Glory, Glory. A blues, gospel, soul és folk stílusú tételek rögzítésére valódi all-star csapat gyűlt össze, hisz olyan muzsikusok játékát élvezhetjük a korongon, mint Guy Davis, Charlie Musselwhite, Garth Hudson, Eric Bibb, vagy éppen a The Blind Boys Of Alabama tagjaiét. Már elsőre is tetszett a lemez, de a többszöri meghallgatás után újabb és újabb értékeket fedeztem fel. A Fabrizio Poggi & Chicken Mambo több mint figyelemre méltó CD-vel ajándékozta meg a bluesrajongókat.

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SPIRIT & FREEDOM – HARMONICA WORLD – Rob Paparozzi – traduzione
Spirit & Freedom: un armonicista italiano visita gli Stati Uniti con una missione ~ Rob Paparozzi

Qualche tempo fa su HW ho scritto un pezzo sul libro di Fabrizio Poggi in lingua italiana dal titolo Il soffio dell’anima: armoniche e armonicisti blues che tratta 450 musicisti e in cui viene anche citato ciò che BB King ha detto un giorno e cioè che non importa dove tu sia nato perché il colore del cuore è universale …
Fabrizio è un abile cantautore e musicista che ha messo in pratica il concetto espresso da BB attraverso le canzoni del nuovo CD che si chiama Spirit & Freedom. Un CD che si conclude con le parole di Martin Luther King tratte da un discorso a Memphis del 1963.
Fabrizio ha catturato il cuore della musica Folk Blues e Roots americana venendo negli USA a incidere con le nostre leggende viventi. E lo ha fatto in un modo molto singolare. Prima ha registrato i suoi brani di base con la sua band in Italia e poi viaggiato negli Stati Uniti con la sua adorabile moglie, manager e fotografa, Angelina, per completare ogni canzone. Per Poggi è stato un po’ come realizzare un sogno. Ha contattato tutti i suoi eroi musicali e spirituali, e la line up che si è aggiunta alla sua band, i Chicken Mambo è, come vedremo, davvero impressionante.
I luoghi delle registrazioni negli Stati Uniti vanno da Woodstock, NY a Austin, Texas, sino ad arrivare più a ovest a Sebastopol, in California, con un pit stop sulla via del ritorno a casa a Stoccolma in Svezia. L’armonica diatonica, la fisarmonica e la voce di Poggi sono il collante che tiene insieme questo viaggio musicale portato a termine con grande intensità. Il CD prende il via con l’ armonica ricca e profonda di Charlie Musselwhite e con Fabrizio che canta su un bellissimo giaciglio vocale preparatogli dai Blind Boys of Alabama, che insieme a lui interpretano I’m On My Way (to Freedomland). Il brano successivo è un classico di Dylan. La band è in sintonia con Big Pink di The Band tramite il lavoro mozzafiato delle chitarre di Marco Python Fecchio e Gianfranco Scala. Un duetto tra l’armonica di Fabrizio e quella di Guy Davis contraddistingue il successivo canto tradizionale accompagnato questa volta dal Texas Hill Choir e da Augie Meyers con il suono del suo inconfondibile organo Farfisa. Uno dei pezzi più belli di questo CD è una canzone di Gram Parsons con un’ efficace esecuzione di Mickey Raphael all’armonica. La canzone, In My Hour of Darkness, è dedicata a Randall Poodie Locke, road manager di Willie Nelson per 34 anni, morto la notte in cui Mickey e Poggi hanno registrato questa canzone. I Heard The Angels Singin ‘ è stata scritta dal Reverendo Gary Davis. Poggi ed Eric Bibb si dividono le parti vocali, ma la vera ciliegina sulla torta è l’accompagnamento dell’organo Hammond del leggendario Garth Hudson di The Band, segno che è valsa la pena di deviare verso Woodstock nel loro viaggio on the road. Jesus Called Me In Heaven di Poggi, si avvale della voce soul di Debbi Walton e dell’armonica splendida e essenziale di Fabrizio. I tamburi iniziano Heaven Stood Still una canzone dello scomparso Willy Deville con Flaco Jimenez alla fisarmonica e bellissime impronte sonore dei Chicken Mambo a coronare la magica interpretazione della voce e dell’armonica di Fabrizio.
Spirit & Freedom è un pot-pourri di colori musicali, ma il vero tour de force è alla fine del cd con il traditional Glory, Glory, un vivace e festoso stomp che celebra l’amore di Fabrizio per lo spirito e la libertà. In studio con lui ci sono molti de i suoi eroi: Guy Davis con Fabrizio all’armonica, Augie alla fisarmonica, Donnie Price a picchiare sul suo contrabbasso e l’incendiario Texas Hill Gospel Mass Choir a completamento del cd di Poggi, un capolavoro e un sogno diventato realtà.


SPIRIT & FREEDOM – HARMONICA WORLD – Rob Paparozzi
Spirit and Freedom: an Italian harper visits the States on a mission ~ Rob Paparozzi

A while back in HW I wrote a piece about Fabrizio Poggi`s book in Italian on Harmonica Players of Note entitled, Il soffio dell’anima: armoniche e armonicisti blues (The breath of soul: blues harmonica and blues harmonica players). It featured 450 players and he even cited BB King who wrote, It doesn’t matter where you are born because the color of the heart is universal…
Fabrizio is a master songwriter and musician and he has now carried BB`s concept out in song on a new CD release called Spirit & Freedom. The CD ends with the words of Martin Luther King from a speech in Memphis in 1963.
Fabrizio has captured the heart of American Folk Blues and Roots Music by traveling to the US to record our living Legends. But he did it in a very unique way. He recorded basic tracks with his own band in Italy and then travelled to the US with his lovely wife, manager and photographer, Angelina, to complete each song. It is almost as if Poggi was fulfilling a dream. He contacted of all his musical and spiritual heroes and the line up which joined his band, Chicken Mambo, is very impressive as you will see.
The US recording venues span from Woodstock, NY to Austin, Texas, to as far west as Sebastopol, California with a pit stop on the way back home in Stockholm, Sweden. Poggi’s diatonic harmonica and accordion and vocals are the glue that binds this poignantly woven music journey. The CD kicks off with a deep rich harmonica by Charlie Musselwhite with Fabrizio singing lead and the Blind Boys of Alabama laying down a bed of vocal beauty under him on the traditional song I’m On My Way (to Freedomland). The next tune a Dylan classic. The band channels music from Big Pink by The Band and stunning guitar work by Marco Python Fecchio and Gianfranco Scala. A harp duet by Fabrizio and Guy Davis is in order on another traditional song accompanied by The Texas Hill Choir and Augie Meyers and his signature sound on Farfisa Organ. One of the most beautiful pieces on this CD is a Gram Parson song with expertly executed harp by Mickey Raphael. The song, In My Hour of Darkness, is dedicated to Randall Poodie Locke, Willie Nelson’s stage Manager of 34 yrs, who died the night this song was recorded by Mickey and Poggi. I Heard The Angels Singin’ was written by Rev. Gary Davis. Poggi and Eric Bibb split the vocals but the icing on the cake is the hammond organ accompaniment by The Band’s legendary Garth Hudson.
The trip to Woodstock was obviously a worthwhile diversion on this road trip. On Poggi’s original Jesus Called Me In Heaven, singer Debbi Walton delivers a soulful accompanying vocal with some gorgeous and subtle harp lines by Fabrizio.
The drums start the late Willy Deville’s song Heaven Stood Still with Flaco Jimenez on accordion with beautiful tracks by Chicken Mambo topped off by Poggi’s harp and magical vocal delivery.
There is a potpourri of musical colors on Spirit & Freedom but the tour de force is the CD`s closer, the traditional Glory, Glory, an upbeat stomper and shouter to celebrate Fabrizio’s love for Spirit & Freedom.
All of his heroes are in the studio for this tune: Guy Davis and Fabrizio on harps, Augie on the accordion, Donnie Price slappin’ that doghouse bass and the blazing Texas Hill Gospel Mass Choir complete Poggi’s masterpiece and dream come true record.
Spirit & Freedom is fully downloadable from Itunes.com, amazon.com and all the other download websites.
You can buy the actual CD from Ultra Sound Records
www.ultrasoundrecords.it
Fabrizio’s web site is
www.chickenmambo.com


SPIRIT & FREEDOM www. blues.pl (Polonia) – Przemek Draheim – traduzione
Mi piace quello che ascolto in “Spirit & Freedom”. La musica qui ha realmente un’anima e porta con sé un importante messaggio di amore e rispetto tra le persone. Non comune il fatto che nonostante ci siano così tanti ospiti il messaggio giunga inalterato. Inoltre, le canzoni e il suono sono fantastici, molto d’atmosfera – ideali per un ascolto a tarda sera – con del buon cognac in un bicchiere.


SPIRIT & FREEDOM www. blues.pl (Polonia) – Przemek Draheim
I love what I hear on “Spirit & Freedom”. The music there really has spirit and carries an important message of love and respect among people. It’s unusual that with so many guests the message is uninterrupted. Plus, the songs and sounds are fantastic, very atmospheric – a perfect late-night listen with good cognac in a glass.


SPIRIT & FREEDOM – ww.historiasdelblues.wordpress.com (Colombia) – Diego Martìnez – traduzione
La prima cosa che cattura l’attenzione di questo album è la sua copertina. O meglio: i nomi che compaiono in essa, perché, oltre a Fabrizio Poggi, un’istituzione del blues in Italia, troviamo i Blind Boys of Alabama, Charlie Musselwhite, Eric Bibb, Guy Davis, Flaco Jimenez e altri, insieme ai Chicken Mambo, la band di Poggi.
Sulla copertina c’è un albero rigoglioso e con molte radici che ben rappresenta il nome dell’album “Spirit & Freedom” (spirito e la libertà). In queste parole si racchiude ciò che si può ascoltare in questa produzione, una miscela di blues, soul, folk e gospel, molto dolce e ispirata, che in alcuni tratti mi ha evocato il sound di Cat Stevens nei suoi momenti migliori. Da sottolineare le interpretazioni sempre limpide dell’armonica di Poggi, a suo agio anche quando è al fianco di un grande come Charlie Musselwhite, ospite nella canzone che apre l’album “I’m On My Way (To Freedom Land), in cui sono coinvolti anche i Blind Boys of Alabama. Da lì parte, sotto la guida di Poggi, il sincero cammino musicale di un uomo che non si è dedicato solo all’ armonica ma anche alla ricerca.
Risultato di questo lavoro sono due pubblicazioni: “Angeli Perduti del Mississippi”, che racconta di un modo enciclopedico miti e leggende del blues, e “Il Soffio dell’Anima: armoniche e armonicisti blues”, una raccolta di biografie dei più importanti suonatori di armonica.
Il tredicesimo album di Fabrizio Poggi è un buon modo per avvicinarsi al sound di questo artista, uno di quei musicisti che sa dare un soffio di vita all’anima.


SPIRIT & FREEDOM – ww.historiasdelblues.wordpress.com (Colombia) – Diego Martìnez
Lo primero que llama la atención de este disco es su portada. Mejor: los nombres que aparecen en ella pues, además de Fabrizio Poggi –una institución del blues en Italia– encontramos a The Blind Boys of Alabama, Charlie Musselwhite, Eric Bibb, Guy Davis, Flaco Jiménez y otros más, junto a Chicken Mambo, la banda de Poggi. La portada es un frondoso árbol con muchas raíces y vemos el nombre del disco “Spirit & Freedom” (espíritu y libertad). Con eso ya nos vamos dando cuenta de qué es lo que nos encontraremos al escuchar esta producción, una mezcla de blues, soul, folk y góspel, muy suaves e inspiradores, con algunos toques que evocan el sonido que tuvo Cat Stevens en su buena época. Se destaca la interpretación de armónica muy limpia de Poggi, quien no desentona cuando debe estar al lado de un grande como Charlie Musselwhite, en la canción que abre el disco “I’m On My Way (To Freedom Land)”, en la que también participan The Blind Boys of Alabama. De ahí en adelante se toma el camino musical correcto bajo la guía de Poggi, un hombre que no solo se dedica a la interpretación de la armónica sino que también es investigador. Fruto de ese trabajo son las dos publicaciones “Angeli perduti del Mississippi”, que nos cuenta de forma enciclopédica algunos mitos y leyendas del blues, y “Il soffio dell’anima: armoniche e armonicisti blues”, una colección de biografías de los más relevantes intérpretes de armónica. El décimo tercer álbum de Fabrizio Poggi es una buena manera de acercarse al sonido de este artista, uno de esos músicos que sabe darle un soplo de vida al alma.


SPIRIT & FREEDOM – ROOTSTIME.BE – Marcie
Na een dozijn albums en het recente ‘Mercy’ uit 2008 vonden de Italiaanse Fabrizio uit Voghera en zijn ‘Chicken Mambo’ band opnieuw heel wat muzikanten bereid om aan dit spiritueel album mee te werken en niet alleen omdat de vrijheidsgedachte erin wordt bezongen. Al dertig jaar verdiept deze zanger en Award winnende harmonicaspeler zich in de Amerikaanse blues- en folkmuziek en schreef er ook boeken over.
Daarnaast is hij journalist en musicoloog. Het belangrijkste is echter dat hij in al die jaren met topmuzikanten heeft samengespeeld en er internationale vriendschappen mee uitbouwde.
Het is dan ook niet te verwonderen dat op dit album muzikanten meespelen die de blues met hart en ziel zijn toegewijd zoals o.m. Guy Davis en Eric Bibb, maar ook een countryzangeres als Tish Hinojosa of de Gospelsingers ‘The Blind Boys Of Alabama’ met ‘I’m On My Way’ waarop bluesharpspeler Charlie Musselwhite aanvult. Al die gastmuzikanten verbreden of verdiepen de bluesmuziek waarbij ook de ‘Chicken Mambo’ het kleurenpalet verlevendigen, waaronder bassist Roberto Re en snarenmaestro Gianfranco Scala met o.m. gitaar, banjo en ukelele. In totaal lijkt er wel een gans klasje paraat te staan om zanger Fabrizio hun bijval te betonen. Bovendien lijken zij het motto van de Italiaan bij te treden dat de reis belangrijker is dan de eindbestemming. In de opeenvolgende songs komen dan ook beelden, herinneringen en dromen tot leven gepaard met gevoelsstemmingen of gedachten aan muzikanten die wegvielen. Het gevoelvolle ‘Heaven Stood Still’, één van de aangrijpendste songs, is zo opgedragen aan songwriter Willy DeVille met een knappe accordeonbegeleiding van Flaco Jimenez. Op een uitzondering na zijn alle songs traditionals of covers. Of het nu Kris Kristofferson’s pacifistisch ‘They Killed Him’ is, het gospelachtige ‘I Heard the Angels Singin’ van Rev. Gary Davis of een Woody Guthrie song, Fabrizio vertolkt deze met veel respect, meestal op de klanken van zijn Hohner mondharmonica.
Vaak noemt Fabrizio het een privilege om aan de liedteksten zijn eigen stem te mogen hechten die warm en lichtjes hees doorklinkt. Bij Leonard Cohen’s belijdende ‘Hallelujah’ zingt een vrouwenkoortje mee. En vooral bij ‘In My Hour of Darkness’ van Gram Parsons, eveneens een ‘in memorie’ song, komen de angelieke vrouwenvocalen prachtig tot hun recht. De spiritualiteit in de songs is alomtegenwoordig. Bij het door hemzelf geschreven ‘Jesus Called Me in Heaven’ gedenkt hij een vriendmuzikant die amper 25 jaar oud onder een trein terecht kwam. Het album is mooi uitgegeven met teksttoelichting en foto’s van de muzikanten, met in het boekje nog eens een droefgeestige opsomming van een twaalftal bekende bluesmuzikanten die de laatste jaren zijn heengegaan, zodat je het gezamenlijk gezongen ‘He Was A Friend of Mine’ kan interpreteren als een metafoor van de ideële en bestaande vriendschapsbanden die de aardse grenzen overstijgen.



SPIRIT & FREEDOM – ROOTSTIME.BE – Marcie
– Traduzione
Dopo una dozzina di album tra cui il recente “Mercy” del 2008, l’italiano Fabrizio Poggi da Voghera con la sua band Chicken Mambo ha coinvolto un gran numero di musicisti felici di aiutarlo a realizzare un album di spiritual, ma non solo, in cui viene celebrato il concetto di libertà. Per trent’anni questo cantante e armonicista premiato con un prestigioso Award si è immerso profondamente nel blues e nella musica popolare americana scrivendo anche diversi libri sull’argomento. Egli è infatti anche un giornalista e un musicologo. La cosa davvero rilevante è che in tutti questi anni Fabrizio ha suonato con i migliori musicisti in circolazione costruendosi amicizie a livello internazionale.
Non deve quindi sorprendere se in questo album a suonare il blues con il cuore e l’anima ci siano artisti come Guy Davis ed Eric Bibb, ma anche una cantante country come Tish Hinojosa e il coro gospel dei Blind Boys Of Alabama che cantano “I ‘m On My Way “, con il contributo della blues harp di Charlie Musselwhite. Tutti i musicisti contribuiscono ad ampliare, approfondire e ravvivare la tavolozza blues dei Chicken Mambo, componenti del gruppo compresi, tra cui il bassista Roberto Re e il maestro Gianfranco Scala agli strumenti a corda come banjo, chitarra e ukulele. In sintesi, sembra che ci siano tanti musicisti di gran classe sempre pronti a sostenere il canto di Fabrizio. Inoltre, non si può non essere d’accordo con questi italiani quando ci invitano ad unirci al viaggio che per loro, è più importante della destinazione. Le canzoni successive sono quindi un compendio di immagini, ricordi e sogni di una vita, accompagnati da emozioni e da pensieri dedicati a musicisti che non sono più con noi. Il soul “Heaven Stood Still”, uno dei brani più commoventi, è infatti dedicato al cantautore Willy DeVille, e ha un bellissimo accompagnamento di fisarmonica di Flaco Jimenez. Con una sola eccezione, tutte le canzoni sono traditional o brani altrui. Che si tratti dell’inno pacifista di Kris Kristofferson “They killed him”, il gospel ” I heard the angels singin’ del reverendo Gary Davis; o una canzone di Woody Guthrie, Fabrizio interpreta il tutto con grande rispetto, affidandosi come sempre al suono della sua armonica Hohner.
Fabrizio considera spesso un privilegio il poter cantare le parole di queste canzoni. Canzoni in cui la sua voce calda e leggermente roca, come nel ritornello di “Halleluja” di Leonard Cohen, duetta con quella di una donna. Ma è soprattutto in “In My Hour of Darkness” di Gram Parsons, una “canzone della memoria”, che quella voce angelica raggiunge il suo massimo splendore. La spiritualità è onnipresente in ogni canzone compresa “Jesus called me in Heaven” una canzone da lui scritta per ricordare un amico portato via da un treno a soli 25 anni. La confezione dell’album è bellissima, e il libretto che contiene le note di ogni brano e le fotografie dei musicisti, è malinconicamente dedicato a tanti grandi musicisti blues che in questi ultimi anni se ne sono andati. Un modo per cantare tutti insieme “He Was A Friend of Mine”, una canzone che può essere interpretata come metafora ideale di un vincolo di amicizia che trascende i limiti terreni.


SPIRIT & FREEDOM – JAM – Roberto Caselli
Un disco come deve essere. Un lavoro che rappresenta intimamente se stessi, che dà piacere suonarlo e nello stesso tempo costituisce una sorta di propria colonna sonora: 18 canzoni scelte tra quelle che ti hanno accompagnato durante la tua crescita e ancora oggi ti sorreggono nel momento del bisogno. Questo è Spirit & Freedom di Fabrizio Poggi, armonicista e cultore del blues, ma anche di tutte le altre musiche dell’anima. Musicista nato per caso nella Pianura Padana, un posto sbagliato per chi sogna da sempre il Mississippi, ma capace di darsi un senso anche lontano da quelle acque fangose. Spirit & Freedom è un disco molto bello per la scelta delle canzoni, per come sono interpretate e per il numero impressionante di ospiti che hanno detto di sì a Fabrizio. Una manifestazione di affetto e stima che finisce col diventare una specie di apoteosi del bluesman di Voghera perché non è cosa da poco raccogliere collaborazioni di gente come Blind Boys of Alabama, Flaco Jimenez, Charlie Musselwhite, Garth Hudson, Eric Bibb e almeno un’altra dozzina di musicisti. Ma andiamo con ordine. Le canzoni che Fabrizio e la sua band storica, i Chicken Mambo, mettono in scaletta sono generazionalmente imprescindibili. Oltre a una serie di traditional che vanno da We Shall Not Be Moved a He Was A Friend Of Mine, passando attraverso I’m On My Way e Stayed On Freedom, troviamo alcuni classici presi da Woody Guthrie (Jesus Christ e My Peace), Bob Dylan (I Shall Be Released) e Leonard Cohen (Halleluja), un filo rosso che trova poi la sua continuità con Gram Parsons (In My Hour Of Darkness) e Kris Kristofferson (They Killed Him), ma che poi si apre su Jerry Jeff Walker, di cui viene ripresa la meravigliosa Mr. Bojangles, Reverend Gary Davis che permette a Garth Hudson di The Band di regalare il suo hammond nella splendida I Heard The Angels Singin’ e Willy De Ville di cui si può ascoltare Heaven Stood Still. Poggi di suo decide di interpretare solo Jesus Called Me In Heaven, per altro bellissima e intrisa di grande spiritualità, che tanto assomiglia a una sorta di epitaffio che lo stesso Fabrizio ha trovato scritto su una lapide della Monument Valley e ha riportato nel booklet che accompagna il disco. Il lavoro che Poggi sta da tempo facendo per far conoscere e amare il blues è encomiabile: non solo riesuma classici di grande bellezza, ma sottolinea con fermezza e convinzione lo spirito che è sotteso in questi brani. Spirito e libertà procedono di pari passo: non ci può essere l’uno se si prescinde dall’altro.


SPIRIT & FREEDOM – IL MARTEDI’ – Mauro Alberghini
Blues, scritto e suonato Il libro. Cosa c’è dietro un titolo di canzone, dietro un ritornello, dietro una parola apparentemente semplice? Il libro di Fabrizio Poggi, Angeli Perduti del Mississippi, ci porta alla scoperta di tutto questo, e coglie nel segno analizzando il periodo storico, socialmente importante per lo sviluppo di un linguaggio divenuto poi globale,dei brani a noi riportati dalla più vecchia storia musicale partendo dall’universo musicale e culturale afroamericano. Le varie etichette poste o i generi suggeriti per meglio distinguere stili e/o culture non cancellano la provenienza di tutto ciò che oggi è la musica blues contemporanea. L’analisi certosina porta al lettore oltre le risposte, la curiosità di continuare la ricerca, sempre più a fondo nel colore di questa musica. Poggi volge l’attenzione soprattutto agli aspetti più sconosciuti ma assolutamente di primaria importanza per poter decifrare gli stati d’animo degli autori di brani più o meno conosciuti dalla massa, un viaggio avventuroso nel cuore e nell’anima di un popolo che cerca disperatamente una propria identità. Giustamente posto nella collana Mappe Musicali di Meridiano Zero, il libro è la passione e l’amore che l’autore non nasconde, anzi, gliela si può leggere negli occhi, lì davanti a noi, ogni volta che giriamo pagina, mentre ci accompagna attraverso un viaggio che va dritto a cogliere l’anima più nascosta riportandocela intatta alla luce perché Poggi vive il blues, assaporandone la polvere sulle strade, e a sua volta suonando. L’album. Spirit & Freedom è il titolo del nuovo disco di Fabrizio Poggi & Chicken Mambo, degno successore dello splendido Mercy, disco italiano dell’anno dalla rivista Buscadero e recensito con parole preziose e bellissime sia in Italia sia oltreoceano. Spirit & Freedom e dilata le atmosfere blues e gospel di Mercyaprendosi anche a delicate e commoventi incursioni nella musica d’autore americana di matrice roots e folk da sempre nel bagaglio musicale di Poggi. Registrato come altri lavori in gran parte negli States, il disco si avvale di molti ospiti, alcuni davvero prestigiosi: The Blind Boys Of Alabama, Garth Hudson (The Band), Charlie Musselwhite, Augie Meyers (Texas Tornados, Sir Douglas Quintet, John Hammond, Bob Dylan) e tanti altri ancora.


SPIRIT & FREEDOM – L’ARENA – Beppe Montresor
Sul palco con lui, domani sabato 31 nella Piazza del Duomo a Spilimbergo in provincia di Pordenone (inizio alle 21), storica sede di “Folkest” (il più importante festival italiano dedicato alla musica popolare) ci sarà anche il grande bluesman newyorkese Eric Bibb, ma davvero Fabrizio Poggi, armonicista, cantante, compositore, polistrumentista, saggista, affiancato dal suo storico gruppo Chicken Mambo, merita personalmente tutta l’attenzione, la stima e la ribalta da accordare ai musicisti di statura internazionale. Se già con il precedente album “Mercy” del 2008 Poggi aveva fatto incetta di premi e riconoscimenti, il nuovo lavoro “Spirit & Freedom” è un ulteriore passo in avanti di quel connubio di passione e qualità, semplicità e ampiezza di respiro, cultura e spessore artistico, che da anni, e in termini crescenti, caratterizza il suo cammino. Che davvero, come sintetizza il bel titolo di questo ricchissimo album, trasuda spiritualità e libertà, intensità e amore. Amore per tutto ciò che l’”Altra America” (quella del folk, del blues, del gospel e degli spiritual…), quella ‘migliore’ sognata da gente come Martin Luther King, incarna. “Spirit & Freedom” è un bellissimo viaggio, profondo e intenso, tra tradizionali, grandi pezzi d’autore, composizioni originali di Fabrizio. Un viaggio insieme a tanti amici, anche molto famosi, come The Blind Boys of Alabama e Flaco Jimenez, Charlie Musselwhite e Guy Davis, Garth Hudson di The Band e Billy Joe Shaver, Nora Guthrie (la figlia di Woody Guthrie) e lo stesso Eric Bibb. Un affresco magnifico.


SPIRIT & FREEDOM – STRUMENTI MUSICALI – Furio Sollazzi
Il surfista aspetta tutta la vita “l’onda perfetta”, il marinaio “la tempesta perfetta”, il guerriero “la madre di tutte le battaglie”, il musicista insegue “il disco perfetto”: quando tutti i singoli tasselli che compongono il mosaico delle esperienze , delle passioni, delle emozioni che quest’ultimo esprime, all’improvviso si fondono creando la Magia. Poggi ha raggiunto il suo “disco perfetto”. Anche ignorando la lista degli ospiti, davvero imponente (Blind Boys of Alabama, Flaco Jimenez, Garth Hudson, Charlie Musselwhite, Eric Bibb, Billy Joe Shaver ecc.), questo è un disco universale in cui tutti si possono riconoscere nel comune amore per il blues.



SPIRIT & FREEDOM – BLUES REVUE – Art Tipaldi
– Traduzione
Gli europei amano il blues. Rispettano la sua essenza americana e coloro che lo suonano. Rispettano anche lo spiritual e il gospel che sono così vicini e intrecciati al blues. Di conseguenza l’italiano Fabrizio Poggi con la sua band, Chicken Mambo, ha intrapreso un progetto di ampia portata per registrare 16 canzoni di radicata spiritualità arruolando un gran numero di amici americani piuttosto noti. Questo si evince sin dalla traccia d’apertura, I’m On My Way (To Freedom Land) in cui Poggi canta sulle armonie tenebrose dei Blind Boys of Alabama. Il loro canto spirituale, il suono liberatorio di Charlie Musselwhite, i richiami di Poggi, e le risposte di Jimmy Carter rimandano subito a quella speranza che questa musica ha saputo dare a un’ America delusa. Guy Davis e Augie Myers si uniscono ai Chicken Mambo per Stayed on Freedom un altro inno pieno di promesse. Più avanti, Davis e Meyers si uniranno per una ripresa dell’inno dei Diritti Civili, Glory Glory. Qui Poggi e Davis si scambiano riff di armonica acustica mentre la fisarmonica di Meyers, il mandolino di Gianfranco Scala, e l’imponente Texas Hill Country Gospel Mass Choir (forte di 14 elementi) fanno sì che questo grande brano collettivo ci riporti al tempo in cui non c’era corrente elettrica e le famiglie si ritrovavano con gli amici alla sera per creare qualcosa che li rallegrasse. Pochi spiritual vanno così in profondità come I Shall Not Be Moved. Nato nei giorni della schiavitù, la canzone assunse un nuovo significato nel ventesimo secolo come rivendicazione di uguaglianza. Questa cosa importante non si è persa nella versione di Poggi e della sua band. Poggi inoltre onora il più grande cantore dell’America della Grande Depressione con una poesia di Woody Guthrie, My Peace recitata da sua figlia Nora, subito seguita da Jesus Christ dello stesso Guthrie. Con una sensibilità musicale davvero intima, Poggi e i Chicken Mambo possono talvolta rimandare gli ascoltatori alle prime registrazioni di The Band. Di conseguenza la loro lettura gentile di I Shall Be Released è eseguita con diversi richiami a Music From Big Pink. Fedele al suo amore per la Band, Poggi aggiunge l’organo Hammond di Garth Hudson all’esecuzione di Eric Bibb di I Heard The Angels Singin’ del Rev. Gary Davis. Altri ospiti comprendono Flaco Jimenez la cui fisarmonica Tex Mex si unisce a Poggi nella sua versione di Heaven Stood Still, e Billy Joe Shaverche canta la sua Live Forever in cui si muovono con discrezione dobro, mandolino, chitarre acustiche, e armonica. Poggi mostra tutto il suo talento in campo spirituale con un suo brano originale, la profonda e intensa Jesus Called Me In Heaven, un tributo al chitarrista blues italiano Alessandro Rava, che prima di morire, fece conoscere a Poggi il miglior blues d’anteguerra.


SPIRIT & FREEDOM – BLUES REVUE – Art Tipaldi
Europeans love the blues. They revere its uniquely American origins and honor its practitioners. But they also respect the spirituals and gospel music that is so closely intertwined with the blues. To that end, Italian Fabrizio Poggi and his band, Chicken Mambo, have embarked on a far-reaching project, to record 16 songs with spiritual roots enlisting a variety of noted American friends. Look no further then the opening track, I’m On My Way (To Freedom Land), where Poggi calls upon the dark harmonies of the Blind Boys of Alabama. Testifyin’ moans, Charlie Musselwhite’s redemptive tone, Poggi’s calls, and Jimmy Carter’s answers immediately remind of the hope this music gave to America’s disenfranchised. Guy Davis and Augie Meyers join Chicken Mambo for Stayed On Freedom, another anthem of promise. Later, Davis and Meyers join for a reprise of the Civil Rights anthem, Glory Glory. As Poggi and Davis trade acoustic harmonica riffs, Meyers’ accordion, Gianfranco Scala’s mandolin, and the enormous Texas Hill Country Gospel Mass Choir (14 strong) center this grand sing-along in a time when families and friends sat together in the evening and created their acoustic entertainment. Few spirituals cut as deep as I Shall Not Be Moved. Born in the days of slavery, the song took on new meaning in the 20th century’s struggles for equality. That importance is not lost on Poggi and his band. Poggi also honors America’s Dust Bowl troubadour with Woody Guthrie’s poem, My Peace narrated by his daughter Nora, seamlessly followed by Guthrie’s Jesus Christ. With that quiet instrumentation, Poggi and Chicken Mambo can at times remind listeners of the early recordings of The Band. To that end, their gentle reading of I Shall Be Released is performed with heavy nods to Music from Big Pink. True to his love of the Band, Poggi adds Garth Hudson’s Hammond organ to Eric Bibb’s delivery of Rev. Gary Davis’ I Heard The Angels Singing. Other guests include Flaco Jimenez whose Tex Mex accordion joins Poggi on his cover of Willy DeVille’s Heaven Stood Still, and Billy Joe Shaver sings his own Live Forever, with the gentle acoustic sway of dobro, mandolin, acoustic guitars, and harmonica. Poggi’s shows his own talent in these spiritual waters on his original, deep spirited Jesus Called Me In Heaven, a tribute to Italian blues guitarist Alessandro Rava, who before he died, turned Poggi on to the finest pre-war country blues.


SPIRIT & FREEDOM – BLUESBLAST – Greg “Bluesdog” Szalony – Traduzione
Il cantante e armonicista italiano Fabrizio Poggi mi è del tutto sconosciuto. Non avendo mai ascoltato i suoi lavori precedenti non ho nulla da paragonare a quest’ultimo. Il che non è assolutamente necessario visto che la sua band e una lunga e composita lista di musicisti ospiti ci offrono un’esperienza meditativa e confortante. Se vi serve qualcosa di più preciso, potrei dirvi che questa è la loro declinazione di roots music. Gospel, folk, country e blues qui trovano un luogo in cui stare a proprio agio. Gli ospiti, più o meno conosciuti, contribuiscono alla creazione del sound, ma la forza principale sembra risiedere nella band stessa. L’interplay fatto di chitarre slide, armonica, fisarmonica, organo, voci e quant’altro ci cullano in un luogo di pace che non vorremmo lasciare mai. A volte l’accento di Fabrizio può sembrare insolito alle nostre orecchie, ma il calore delle sue parole e del suo canto conferiscono autenticità al suono complessivo. Canzoni di altri, traditionals e un brano originale trasmettono la visione che Fabrizio ha di “Spirit & Freedom”. Nella presentazione del disco egli afferma infatti che: «Non c’è spiritualità senza libertà e non c’è libertà senza spiritualità”. Quale modo migliore per dare il via a un concept album di questo genere se non con i Blind Boys Of Alabama che prestano le loro malinconiche voci a “I’m On My Way” insieme a Charlie Musselwhite che regala la sua magica armonica a questo lento spiritual. Il brano sembra fluttuare su un morbido tappeto fatto da dobro, armonica e fisarmonica. L’interazione tra organo, fisarmonica e armonica dona a “I Shall Be Released” una vibrazione alla “The Band”, un effetto che viene esaltato da un delicato assolo con il wah-wah. A coronare il tutto ci pensa Stefano Intelisano con una piacevole cascata di note dal suo Hammond. Sulla stessa lunghezza d’onda è “Stayed on freedom” ben sostenuto dall’invitante organo del leggendario Augie Meyers e dalla voce graffiante di Guy Davis, aiutati dal Texas Hill Country Gospel Choir. L’abusata “Halleuja” di Leonard Cohen qui è per fortuna ridotta al solo ritornello che ripete un halleluja pieno di misericordia in cui c’è il giusto spazio per lo strepitoso organo di Mr. Intelisano. L’intensa fisarmonica di Fabrizio e l’armonica di Mickey Raphael caratterizzano”In My Hour Of Darkness” di Gram Parsons. A fare da contrappunto c’è la deliziosa voce da ragazzina di Erica Opizzi. Il reverendo Gary Davis è qui rappresentato con “I Heard The Angels Singin ‘”. Un organo che sembra arrivare da un altro mondo e le voci che paiono provenire da una chiesa gospel di Eric Bibb e di Fabrizio scaldano il cuore. Particolarmente toccante la lettura che Fabrizio fa di “They Killed him” di Kris Kristofferson che tratta dell’assassinio di Gandhi e Martin Luther King e in cui compare un commovente assolo di slide elettrica di Gianfranco Scala. L’unica composizione di Fabrizio “Jesus called me in Heaven” si inserisce perfettamente nel contesto della musica tradizionale e racconta il desiderio di unirsi a una band celeste insieme ad eroi musicali come Mississippi John Hurt e Johnny Cash. Ascoltare per la prima volta Debbi Walton cantare “Spiritual” è una cosa assolutamente sconvolgente tanto da farti gridare “Oh mio Dio!”. Ancora una volta le forze combinate di voci, chitarra, dell’armonica di Fabrizio e dell’organo di Stefano Intelisano sollevano questa canzone ad un livello superiore. Nora Guthrie legge “My peace” del padre Woody Guthrie che conduce a una versione da lacrime di commozione di “Jesus Christ” dello stesso Woody. “Mr Bojangles” potrebbe sembrare fuori luogo tra questi spirituals, ma non lo è perché tratta dello spirito che ogni individuo ha dentro di sé quando lotta con perseveranza contro i propri demoni. Ad aiutare Fabrizio la voce cristallina della folk singer Tish Hinojosa. Preparatevi a trattenere le lacrime per “He Was A Friend of Mine”, dal testo malinconico qui ben sottolineato da una struggente resa strumentale. La fisarmonica del grande Flaco Jimenez si fonde bene con l’armonica di Fabrizio nella romantica “Heaven Stood Still” di Willy Deville. La voce consumata di uno che conosce bene il mondo come quella di Billy Joe Shaver unita a quella di Fabrizio non faticano a farci credere che loro due “vivranno per sempre” nella loro versione di “Live forever” dello stesso Billy Joe. Chiudono il tutto Guy Davis e il grande coro della Texas Hill Country con una travolgente “Glory Glory” e un frammento di Martin Luther King che dice: “Noi vogliamo essere liberi”. A fine ascolto ho avuto come la sensazione di aver attraversato anni di storia americana e la sofferenza che questa terra ha dovuto subire, spinto da un intreccio musicale che sembra davvero farti viaggiare per tutto il paese. Mr. Poggi, la sua band e i suoi capaci amici dovrebbero essere orgogliosi di ciò che hanno fatto. A volte occorre che qualcuno da fuori entri in profondità nel vero spirito della musica di qualcun altro e lo riporti in piena luce. In questo a brillare è tutta la band e in modo particolare la voce e l’armonica di Fabrizio, l’organo suonato da Mr. Intelisano, e il maestro delle corde Gianfranco Scala alla chitarra, ukulele e mandolino. Dopo aver ascoltato tutto ciò sono sicuro che questi ragazzi ci garantiranno buona musica per tanti anni a venire.



SPIRIT & FREEDOM – BLUESBLAST – Greg “Bluesdog” Szalony

Italian singer-harmonica player Fabrizio Poggi is an unknown quantity to me. Having never heard his previous work I have nothing to compare his latest to. Which isn’t necessary as his band and a laundry list of guest players have given us a thoughtful and comforting experience. If you need a label, it’s his interpretation of American roots music. Gospel, folk, country and blues have found a place to rest here. The guests, known and unknown contribute to the sound, but the main drive seems to come from the band itself. The interplay of slide guitars, harmonica, accordion, organ, voices and whatever else lull you into a peaceful place that you don’t want to leave. Fabrizio’s accent forces you to strain your ears in places, but his warm talk-singing lends an authenticity to the overall sound. Various cover songs, traditional songs and one original convey Fabrizio’s vision of “Spirit & Freedom”. In his media handout he states-“Indeed, there is no spirituality without freedom and there is no freedom without spirituality”. What better way to kick off a concept album of this sort than with The Blind Boys Of Alabama lending their mournful gospel vocals to “I’m On My Way” with Charlie Musselwhite providing his harmonica magic on this slow spiritual. Dobro, harmonica and accordion provide the cushion for this tune to float on. The interplay of organ, accordion and harmonica give “I Shall Be Released” that “Band” vibe, and even a gentle wah-wah solo adds to the effect. Stefano Intelisano enhances nicely here and elsewhere with his Hammond organ washes. “Stayed On Freedom” bops online nicely abetted by legend Augie Meyers tasty organ and the gruff vocals of Guy Davis, helped by the Texas Hill Country Gospel Choir. Leonard Cohen’s over used “Halleuja” is mercifully mostly just hallejula repeated over another brilliant turn on organ by Mr. Intelisano. Fabrizio’s lilting accordion drifts through Gram Parson’s “In My Hour Of Darkness” along with the harmonica of Mickey Raphael. Erica Opizzi sounds delightfully little-girlish with her counterpoint backup vocal. The Reverend Gary Davis is represented with “I Heard The Angels Singin’”. The other-worldly of organ and church-like vocals of Eric Bibb add to the revival feel along with Fabrizio’s warm-your-heart vocals. Kris Kristofferson’s “They Killed Him” is given a particularly poignant reading by Fabrizio, a song that features a brief electric slide solo by Gianfranco Scala that aches.The song talks of the assassinations of Gandhi and Martin Luther King. The lone Frabrizio composition “Jesus Called Me In Heaven” fits in perfectly among the sound of the traditional fare. It’s about his wish to join the heavenly band along side such heroes as Mississippi John Hurt and Johnny Cash. Hearing Debbi Walton’s voice for the first time on “Spiritual” is an Oh-My-God moment. Once again the combined strengths of voices, guitar, Fabrizio’s Harmonica and Stefano Intelisano’s organ lift this song to a higher level. Nora Guthrie’s reading of her father Woody Guthrie’s poem “My Peace” as a lead-in to Woody’s “Jesus Christ” is a guaranteed tear-jerker. “Mr. Bojangles” seems out of place among these spirituals, but it speaks to the individual’s spirit persevering against personal demons. Folksinger Tish Hinojosa helps out Fabrizio with her crystalline pipes. Prepare to have more of your tears jerked by “He Was A Friend of Mine”, with its melancholy lyric and reading underscored with instrumental plaintiveness. Accordion master Flaco Jimenez blends well with Fabrizio’s harmonica on Willy Deville’s romatic “Heaven Stood Still”. Billy Joe Shaver’s world weary voice along with Fabrizio’s makes us believe they will “Live Forever” on this rendition of Billy Joe’s song. Guy Davis and the Texas Hill Country Massed Choir close things out with a rousing “Glory Glory” and a snippet from Martin Luther King…..”We want to be free”. Upon finishing my listen to this, I couldn’t help but feeling I had crossed through years of American history and suffering across this land, buffered by this intertwining music that gives you the sense of traveling the country. Mr. Poggi, his band and able friends can be proud of what they accomplished here. Sometimes it takes outsiders to get into and under the real spirit of someone else’s music to full light. The whole band shines throughout especially Fabrizio’s vocals and harmonica, Mr. Intelisano’s organ playing and that of string-master Gianfranco Scala on guitars, ukulele and mandolin. After hearing this, these guys are sure to provide many more years of enduring music.



SPIRIT & FREEDOM – IL FATTO QUOTIDIANO – Sergio Mancinelli

Spirit & Freedom: non possono stare separati. Spirit & Freedom non sono soltanto due parole distinte: unite insieme sono un luogo dell’anima. Infatti non c’è spiritualità senza libertà e viceversa nessuna libertà è tale senza spiritualità. Quando, prima di ascoltare il disco, ho letto queste parole scritte in prima persona da Fabrizio Poggi nel libretto del suo nuovo e intenso lavoro, mi sono ritrovato davanti quei due punti, essenziali anche nella mia vita. Due punti che negli anni mi hanno arricchito come mai pensavo potesse accadere, ma che contemporaneamente mi hanno lasciato piccole e profonde ferite perché sono due valori non da tutti riconosciuti e metabolizzati. Spirit & Freedom mi ha toccato, facendomi provare emozione sincera il che, rapportato a una vecchia pellaccia come la mia, ormai assuefatta ai suoni del rock e del blues, è stata una sorpresa. Fabrizio Poggi è un musicista, ma anche giornalista e scrittore: “Il soffio dell’anima” e il recente: “Angeli perduti del Mississippi, storie e leggende del blues”, che sta dedicando la sua vita alla musica in presa diretta, con un lavoro: sul campo di ricerca delle radici più autentiche e in studio di registrazione suonando con alcuni tra gli interpreti leggendari del blues. Fabrizio ha ripercorso le orme lasciate da Alan Lomax, il più importante etnomusicologo statunitense, l’uomo che negli anni ’40 con un registratore grosso come un frigorifero sul tetto della macchina, girò tutti gli Stati del Sud alla ricerca delle radici di quel suono che gli afroamericani avevano portato in America e che lo aveva affascinato, tanto da non riuscire più a liberarsene. Tante sono le canzoni che hanno nella loro essenza lo Spirit & Freedom, Fabrizio Poggi ha deciso di interpretate quelle che maggiormente hanno lasciato un segno nella sua sensibilità e lo ha fatto andando più volte negli Stati Uniti a registrare con autentiche leggende viventi del rock e del blues. Non è stato facile, ma il lavoro serio, meticoloso e appassionato che ha svolto negli anni, con il suono compatto della sua band: i Chicken Mambo, lo hanno aiutato a costruirsi una credibilità in terra americana, come finora non è capitato a nessun altro musicista italiano. Si sono aperte porte meravigliose e artisti del calibro dei Blind Boys of Alabama, Garth Hudson membro fondatore di The Band, Eric Bibb, Charlie Musselwhite per citare solo i primi, hanno voluto lasciare la loro sentita testimonianza nel disco di Fabrizio. Il tema della libertà attraverso uno dei canti spiritual più famosi, un inno alla libertà per gli afroamericani oppressi ed emarginati, ma tanti altri sono gli spiriti liberi che hanno aiutato Fabrizio a completare questo disco, da Billy Joe Shaver il poeta “on the road”, definito anche il William Shakespeare della gente comune, a Mickey Raphael che ha inciso il suono della sua armonica in oltre 250 album, da Willie Nelson a Paul Simon, dagli U2 a Neil Young, passando anche per quelli di Johnny Cash, Allman Brothers, Stevie Wonder, Tom Petty e Bob Dylan, quel Bob Dylan che come scrive Fabrizio: “con il suo senso di libertà, ha lasciato un segno indelebile, soprattutto quando tra mille difficoltà, ha scelto di non seguire l’onda, ma di suonare ciò che il suo spirito indomito gli suggeriva”. Da anni Fabrizio Poggi studia e poi racconta nelle sue canzoni storie affascinanti e dense di significati, andando a esplorare il blues, e la canzone popolare americana in profondità, non a caso una parte imperdibile sono i libretti dei suoi dischi e in un punto di Spirit & Freedom, prima di suonarla, racconta la storia di una delle canzoni americane più popolari, resa celebre negli anni dalle voci di Nina Simone, Nitty Gritty, Frank Sinatra, Arlo Guthrie, Bob Dylan, Jim Croce, John Denver. E’ una canzone scritta alla metà degli anni ’60 da Jerry Jeff Walker che nel weeek-end intorno al 4 luglio del 1965, una sera alzò parecchio il gomito e trascorse la notte nella prigione di New Orleans. Lì incontrò un ballerino di tip tap che aveva l’aria di essere stato piuttosto bravo anni prima, ma che in quel momento era messo male in arnese. Il ballerino gli raccontò della sua vita, aveva girato in lungo e largo per tutti gli Stati del Sud, ballando nei locali più prestigiosi e quando viaggiava da una città all’altra, spesso saltando al volo sui carri merci dei treni, a tenergli compagnia era sempre il suo cane, che non lo lasciava mai, tanto da condividere con lui la buona e la cattiva sorte. Quando il cane morì, il ballerino divenne via via più triste, cominciando a bere e a ballare sempre meno. Da quel giorno erano passati vent’anni, ma lui non si era più ripreso, ormai ballava agli angoli delle strade per qualche monetina e la sera nei locali scalcinati per un panino e una birra. Nella grande cella. Ad ascoltare il racconto, c’erano altri ospiti momentanei, visto che la polizia aveva fatto una retata per un omicidio, e ognuno, per non farsi riconoscere, aveva dato un nome falso o di fantasia, e il ballerino disse di chiamarsi: Mr Bojangles. A quel punto, visto che l’atmosfera nello stanzone si era fatta triste, uno dei presenti gli disse: “ Mr. Bojangles, non essere triste, balla per noi”. Fabrizio Poggi lunedì prossimo 2 agosto, alle 16.00, sarà ospite di Baobab il programma di Rai Radio Uno condotto da Francesco Graziani, una buona occasione per ascoltare alla radio belle storie e buona musica dal vivo.


SPIRIT & FREEDOM – L’ISOLA CHE NON C’ERA – Fabio Antonelli
Il disco della settimana Nel nuovo album Fabrizio Poggi e i suoi Chicken Mambo ripartono esattamente da dove ci hanno lasciato con il precedente, splendido, Mercy. Il sublime brano d’apertura I’m on my way ci introduce subito allo spirito del disco, siamo ancora tra i confini del blues e dello spiritual, con un canto tradizionale che è ormai diventato un inno di libertà per gli afroamericani. Fabrizio Poggi ed il suo gruppo sono affiancati da ospiti straordinari come Charlie Musselwhite, un pezzo di storia dell’armonica blues, e i The Blind Boys of Alabama uno dei più famosi gruppi gospel del momento. Sarà proprio questa collaborazione tra Poggi e grandissimi musicisti d’oltreoceano la vera cifra stilistica di questa nuova fatica, che testimonia almeno due aspetti importanti: la grande fama che questo schivo ed umile artista ha saputo conquistarsi sul campo agli occhi di artisti incredibilmente famosi e la bravura che dimostra insieme ai suoi fidi compagni di viaggio nel suonare alla pari con questi mostri sacri del blues. «Spirit & Freedom non sono soltanto due parole distinte: unite insieme, sono un luogo dell’anima» così scrive Poggi nel libretto del disco, ed è proprio così, questo disco è davvero luogo d’incontro tra queste due facce di un’unica medaglia «non c’è spiritualità senza libertà e non c’è libertà senza spiritualità», così continua nella sua riflessione e non possiamo che dargliene atto. Tuttavia, aggiungo io, è forse l’amore sincero per la vita, per le persone che lo circondano (in primis la moglie Angelina) a mettere in moto questo circolo virtuoso capace di produrre veri e propri capolavori. Quali canzoni menzionare tra quelle che compongono questi settanta minuti abbondanti di grande musica? Mai scelta fu più ardua… se proprio devo sbilanciarmi direi I shall be released di Bob Dylan che vede un prezioso cameo di Marco “Python” Fecchio alla chitarra elettrica, una Halleluia da brividi con quell’organo hammond suonato da uno Stefano Intelisano in stato di grazia; l’intima e toccante Spiriritual che ci fa conoscere ed apprezzare la voce della cantante texana Debbi Walton; la commovente, è il caso di dirlo, Mr. Boiangles con la voce di un’altra cantante texana di classe Tish Hinojosa, la struggente Heaven stood still del compianto Willy DeVille che vede la partecipazione straordinaria di Flaco Jimenez all’accordeon… basta però, mi fermo qui altrimenti davvero dovrei citarle tutte. Era possibile realizzare un disco ancor più bello del precedente? Io direi che questo sensibile cultore del blues, che risponde al nome di Fabrizio Poggi, ci è riuscito in pieno con questo nuovo album indubbiamente più virato al folk ma di ineguagliabile bellezza, dunque non lasciatevelo sfuggire. Brani migliori 1. I’m on my way 2. Mr. Bojangles 3. Heaven stood still


SPIRIT & FREEDOM – BLOGFOOLK- Salvatore Esposito
Appassionato cultore e studioso del blues, nonché armonicista raffinatissimo, Fabrizio Poggi nel corso della sua carriera artistica ha seguito un percorso di ricerca rigoroso ed intenso che partendo dalla sua terra natia lo ha condotto negli Stati Uniti, dove ha avuto modo di studiare ed approfondire la musica roots. La formazione artistica di Fabrizio Poggi è stata dunque a suo modo unica, infatti nel suo stile si mescolano le influenze che gli vengono dalla tradizione popolare italiana con quelle della musica americana in generale e del blues in particolare. Di questa particolarità se ne era avuta contezza già nei primissimi lavori con i Chicken Mambo, ma è emersa in tutta la sua importanza con Mercy, che partendo dalle radici della musica gospel ne esplorava le commistioni con il blues, senza mai perdere di vista l’italianità di fondo che caratterizza lo stile artistico di Poggi. Spirit & Freedom, il nuovo album del musicista pavese e dei suoi Chicken Mambo, arriva a chiarificare i contorni della faccenda, mostrandoci un Fabrizio Poggi intento a ripercorrere le sue ispirazioni musicali attraverso un lungo viaggio negli States dove ha avuto modo di incontrare amici famosi e musicisti a lui sempre cari, che lo hanno condotto in dietro nel tempo alla riscoperta di brani che da sempre gli appartenevano. Prodotto magistralmente dal batterista Stefano Bertolotti ed inciso tra gli States e gli studi Ultra Sound di Belgiosioso, il disco presenta diciotto brani per un totale di oltre settanta minuti di grande musica, durante i quali insieme al musicista pavese riscopriamo tutte le sfumature musicali della musica made in USA. Spirit & Freedom è un disco pieno di suggestioni, di immagini, paesaggi che rimandano a ricordi personali dell’autore, quasi fosse un diario di viaggio, nel quale confluiscono ricordi e stati d’animo. E’ il caso ad esempio della splendida Jesus Called Me In Heaven, dedicata all’amico Alessandro Rava, un brano intenso dai sapori border impreziosito dall’accordion di Roberto Sacchi e da un intreccio tra chitarre, banjo e ukulele sul quale si stende magnifica l’armonica di Fabrizio Poggi. Durante l’ascolto si scoprono man mano i tanti ospiti che caratterizzano questo disco, ma ben lungi dall’essere una parate di stelle, il tutto suona armonico e compatto come nel caso dell’iniziale I’m on My Way con i Blind Boys of Alabama e Charlie Musselwhite ad affiancare Fabrizio Poggi, o della bellissima Stayed on Freedom traditional reso magicamente con la complicità di Guy Davis e di Augie Meyers all’organo, o ancora le cover di I Shall Be Released di Bob Dylan, Halleluja di Leonard Cohen e In My Hour Of Darkness di Gram Parsons. Tra le perle del disco vanno ricordate, la delicatissima I Heard the Angels Singin’ in duetto con Eric Bibb e con la partecipazione di Garth Hudson all’organo hammond e Maud Hudson ai cori, lo spiritual Glory Glory e il tributo a Willy De Ville con Heaven Stood Still nella quale troviamo come ospite Flaco Jimenez. Insomma Spirit & Freedom, è un disco nato dal cuore ed realizzato con amore, nel quale la passione per il blues diventa il pretesto per tornare in dietro nel tempo alla riscoperta delle passioni musicali che hanno animato l’intera carriera di Fabrizio Poggi. Un disco definitivo, che rappresenterà un importante punto di ripartenza per i Chicken Mambo, che si candidano ad essere il gruppo italiano più americano che ci sia in giro. Una lezione importante per tutti i musicisti italiani con la passione per la musica roots. Assolutamente consigliato.



SPIRIT & FREEDOM – BLOG- Athos Enrile

Considero il mio rapporto con Fabrizio Poggi e la moglie Angelina uno “spontaneo stato di empatia”. Molte cose mi colpiscono di loro, e la filosofia di vita, trasmessa anche dal palco, si fonde con la musica, e probabilmente i differenti ingredienti sono interdipendenti. Mi avevano chiesto di dare loro un giudizio su “Spirit and Freedom”, non perché la mia ”critica” possa rappresentare un eventuale valore aggiunto, ma perché noi che amiamo la musica incondizionatamente abbiamo bisogno di condividerla, che sia nostra o fatta da altri. Da maggio posseggo il CD, cioè da quando ho visto i Chicken Mambo al Raindogs di Savona. L’ho ascoltato più volte e ho sempre rimandato il momento del mio commento, perché mi sono reso conto che il percorso rappresentato da questi diciotto brani, che non possono prescindere dalla lettura del piccolo book allegato, mi coinvolge troppo, facendomi ritornare al mio vissuto, e a tanti frammenti “afferrati”, rubati a Fabrizio e Angelina. Per fare del blues occorre nascere nel posto giusto. Per farsi accettare là, dove il blues è nato, occorre acquistare autorevolezza verso occhi altrui, sebbene tra le piantagioni di cotone ci fossero molti nostri emigrati. Fabrizio è riuscito ad acquisire i meriti necessari per essere considerato un bluesman, anche in Mississippi. Lui dice di essere soltanto nato nel luogo sbagliato. Quando racconta i suoi aneddoti e suona la sua musica, io mischio tutto alla mia vita perché, ad esempio, ogni volta che imbraccio una chitarra il blues parte in automatico; perché, ad esempio, ho avuto la fortuna di sentire il vero feeling di Beale Street, nella downtown di Menphis, con musicisti ad ogni angolo di strada; perché, ad esempio, anche io ho raccontato qualcosa a Fabrizio, e cioè di come sia entrato in possesso di un testo blues, scritto da un uomo appena licenziato, che sfogava il suo rancore, dall’Ohio alla Florida, “scrivendo” la sua protesta. Cosa c’entra tutto questo con “Spirit and Freedom”? Le vite e i ricordi “terreni” si mischiano e mi piace pensare che un giorno, “noi uomini di musica”, ci ritroveremo tutti assieme, con qualche tensione in meno, e qualche libertà in più, a ridere delle nostre sofferenze passate e a gioire per la serenità raggiunta. Questo è parte del pensiero derivante dall’ascolto di questo incredibile lavoro musicale. Le note scritte sono essenziali, perché accompagnano e completano il percorso. Colpiscono le collaborazioni o meglio, il numero e la qualità degli ospiti. E ritorno all’autorevolezza del bluesman Fabrizio Poggi, la cui musica e la cui sensibilità sembra riescano ad aprire qualunque cuore “virtuoso”. Tra tutte le presenze ne prendo una che mi ha particolarmente colpito, quella di Nora Guthrie, figlia di Woody, che affronta il tema della pace, perché:” ..non ci può essere Pace senza libertà e non ci può essere libertà senza pace..” Queste le parole di Woody, lette da Nora: La mia pace, la mia pace è tutto quello che ho e che ti posso dare. La mia pace è tutto ciò che ho sempre avuto e tutto ciò che conosco da sempre. E do la mia pace al verde e al nero, al rosso, al bianco e al blu. La mia pace vale mille volte di più di qualsiasi cosa io possegga. E voglio passare la mia pace tutto intorno stringendo mani di ogni colore. Credo che la mia pace sia tutto quello che ho e che ti posso dare. Fabrizio prende in prestito brani appartenenti alla tradizione popolare, a Dylan, a Cohen, a Gram Parsons, Kristofferson, Gary Davis, Josh Haden, Guthrie, Jeff Walker, Willy De Wille, Billy Joe Shaver, sino all’ultima traccia, dove l’armonica di Fabrizio diventa il sottofondo per le parole di Martin Luther King :” We want to be free”. E con questo, si conclude, momentaneamente, il viaggio verso la strada della libertà e della spiritualità, intrapresa da Fabrizio e Angelina, che sono certo, non ci molleranno mai! Ho lasciato alla fine un commento su un brano scritto da Fabrizio, “Jesus called me in Heaven”, dedicato ad Alessandro Rava, grande bluesman scomparso prematuramente. Si incontrarono, Alessandro e Fabrizio, il giorno in cui avvenne quel terribile incidente, e ora è bello immaginare, almeno in musica, che la prematura dipartita sia stata comunicata per tempo, e giustificata da una chiamata dall’alto, per la creazione di una fantastica band, in Paradiso. Ritorno sulle immagini della mia vita evocate da questo album dei ricordi. Ho raccontato a Fabrizio e Angelina, di come lo scorso anno io abbia incominciato a scrivere una storiella che idealizza il nostro mondo futuro, nella nostra prossima dimensione, tempestato di uomini e donne capaci di creare un’orchestra in grado di disegnare la colonna sonora delle nostre vite, presenti e da venire. Ho immaginato spiritualità, libertà assoluta, ricongiungimento degli affetti, serenità, pace, musica, amore, uguaglianza, attenzione per il prossimo. Tutte cose facili da realizzare, a parole. Fabrizio e Angelina, anche con questo ultimo lavoro, ci hanno indicato la loro strada, e non sarebbe male lascarsi condurre senza resistenza verso una vita piena di “Spirit and Freedom.


SPIRIT & FREEDOM – IL POPOLO DEL BLUES – Giulia Nuti
Tredici album incisi di cui quattro registrati negli States, una carriera lunga e prosperosa da musicista, armonicista, giornalista e scrittore, un disco precedente, Mercy (2008) eletto disco italiano dell’anno dalla rivista Buscadero sono un biglietto da visita più che sufficiente per raccontare in breve chi è Fabrizio Poggi, una delle anime più distintive ed intriganti del blues made in Italy. Eppure Fabrizio è riuscito a stupirci un’altra volta, nonostante il confronto con un album importante come Mercy alle spalle, che aveva per altro segnato il ritorno discografico di Fabrizio assieme ai Chicken Mambo. La direzione in cui si muove Spirit & Freedom è la stessa già tracciata da Mercy, non solo blues ma anche soul e gospel, con aperture verso la musica folk e la canzone d’autore. E se il blues spesso è segnato dagli incroci, crossroads, quest’ album si snoda all’incrocio tra libertà e spiritualità, Spirt & Freedom appunto, in un intangibile territorio carico di sentimenti ed emozioni. Sull’onda di questi Fabrizio ripercorre brani di autori a lui cari, da Kris Kristofferson a Willy DeVille, da Leonard Cohen a Bob Dylan. Di questi ultimi due propone con gusto alcuni dei brani di cui è forse più difficile in assoluto realizzare una propria versione visti i tanti che ci hanno provato negli anni, cioè Halleluja e I Shall Be Released. In mezzo a queste pietre miliari e ad alcuni tradizionali spunta un intenso brano originale, l’unico della raccolta, Jesus called me in Heaven, dedicato all’amico musicista Alessandro Rava. In tutto questo manca ancora da citare uno degli elementi distintivi di questo lavoro, ovvero la presenza di una vastissima carrellata di stranieri e di alcuni tra i migliori musicisti che la scena blues attualmente possa vantare. Si aggiungono a Fabrizio Poggi e ai Chicken Mambo nomi del calibro di The Blind Boys Of Alabama, Charlie Musselwhite, Flaco Jimenez, Eric Bibb, Garth Hudson, Billy Joe Shaver, Nora Guthrie e tanti altri. E’ importante sottolineare questo non perché semplicisticamente una somma di grandi nomi valga un totale di eccellenza, ma perché Poggi è andato a cercare per realizzare questo bell’album il meglio che la scena internazionale offre in questo genere, e di questi musicisti ha conquistato la massima stima e il rispetto. Spirit & Freedom è insomma un album che in buona parte ripropone classici con un segreto: se c’è un modo per suonare questa musica, Fabrizio l’ha capito e fatto suo.


SPIRIT & FREEDOM – ROCKERILLA – Daniele Follero
La vita di Fabrizio Poggi è intrisa di blues, a tutti i livelli. Appena pubblicato un libro sulla cultura afroamericana (“Angeli perduti del Mississippi”, vedi recensione su Rockerilla n.357), l’armonicista si rituffa nella dimensione che predilige, quella musicale, richiamando a raccolta i suoi Chicken Mambo insieme a numerosi ospiti che lui stesso definisce allo stesso tempo amici e punti di riferimento: Garth Hudson, Nora Guthrie (figlia del grande Woody), Flaco Jimenez, The Blind Boys of Alabama (e la lista potrebbe continuare ancora a lungo). Tutti insieme a ricordare che alla radice del blues e, più in generale, della musica americana ci sono i concetti di “spirito” e di “libertà”. ln una sorta di concept album fatto di cover, Poggi esplora il Nord America e le sue musiche, dal country al blues, dal folk revival al gospel; selezionando un repertorio che va da Bob Dylan (“He was a friend of mine”, “I shall be released”) a Woody Guthrie (“Jesus Christ”), da Willy De Ville (“Heaven stood still”) alle parole di Martin Luther King, che, sole, chiudono il disco. A margine, Poggi prova a trascrivere le sue sensazioni, accompagnando il disco con un ricco booklet in cui spiega, brano dopo brano, i motivi delle scelte e il suo rapporto con gli esecutori coinvolti nel progetto. Non vi aspettate novità sconvolgenti: chiudete gli occhi e gettatevi a capofitto, senza troppe riflessioni, nella tradizione musicale dell’America “on the road”. Ne trarrete, senz’altro, beneficio per le orecchie e… per l’anima.


SPIRIT & FREEDOM – ZICAZIC- Fred Delforge
Vagando sulle strade del blues e della musica gospel per quasi due decenni con il suo bagaglio fatto di poche armoniche, una fisarmonica e un washboard, Fabrizio Poggi in questo disco ha incontrato tutti gli artisti migliori che rappresentano questi due generi musicali; dando vita a diverse collaborazioni diverse ma anche ad amicizie sincere con cui è riuscito a farsi conoscere nella sua natia Italia, ma anche al di là dell’Atlantico, dove ha incrociato il cammino di James Cotton, Charlie Musselwhite e tra gli altri Robert Plant. … Lo accompagnano i Chicken Mambo di cui è leader, dove troviamo Maurizio Fassino e Gianfranco Scala alle chitarre, Bobby J. Sacchi alle tastiere e fisarmonica, Roberto Re al basso e Stefano Bertolotti alla batteria. Dopo numerosi lavori apprezzati sia dal pubblico che dalla critica, l’artista ha avuto la brillante idea di dedicare il nuovo album a due concetti complementari, lo spirito e la libertà, coinvolgendo nella sua realizzazione la crema della scena blues e folk di tutto il mondo! “Spirit & Freedom,” che è un posto speciale per l’anima della musica nera, conquista davvero … Facendo leva sulla sua voce particolarmente accattivante che sa sempre comunicare emozioni, Fabrizio Poggi che a questo punto della sua carriera avrebbe potuto facilmente sedersi su un meritato successo, seguendo il suo amore per gli altri e per le belle melodie, ha provato anche questa volta a compiere un ulteriore passo in avanti, scegliendo i pezzi con infinita delicatezza e arrangiandoli abilmente … Ed è così che invita i Blind Boys of Alabama e Charlie Musselwhite ad accompagnarlo in una grande “I’m On My Way”, prima di farsi raggiungere da Guy Davis e Augie Meyers su un altro traditional “Stayed on freedom”. Inoltre rivisita le canzoni di Bob Dylan e Leonard Cohen, e invita anche Eric Bibb, Maud e Garth Hudson a fare altrettanto su “I Heard The Angel Singing ‘” del Reverendo Gary Davis e accoglie Nora Guthrie per rileggere un pezzo del padre Woody: “My peace”. Tra gli altri traditionals, un emozionante “We Shall Not Be Moved” a cui fanno seguito altri brani con ospiti importanti, più o meno noti al grande pubblico per arrivare senza intoppi e in perfetta armonia alla breve dichiarazione di Martin Luther King che a Memphis nel 1963, gridava “We Want To Be Free”. Dura solo nove secondi ma la voce del grande uomo fa sì che ‘Spirit & Freedom ” sia un grande momento di blues, folk, gospel, spiritualità e soprattutto convivialità. Da non perdere per nessuna ragione!


SPIRIT & FREEDOM – ROOTSHIGHWAY – Fabio Cerbone
Si arrichisce il raccolto americano di Fabrizio Poggi e dei suoi Chicken Mambo, ancora una volta a metà strada fra Pavia (negli studi Ultra Sound di Belgiosioso dove il batterista Stefano Bertolotti ha curato la produzione) e i mille angoli degli Stati Uniti, da cui provengono le numerose testimonianze che hanno arricchito il cast stellare di Spirit & Freedom. Texas, California, New Jersey, Woodstock, luoghi della memoria e della fede in cui si incrociano tradizione e storia del rock’n’roll, così come le radici da cui tutto è partito. Se il precedente Mercy era stato lavoro di forte impronta gospel e blues, cercando gli affetti più cari all’armonicista pavese, il nuovo episodio, sempre ricco di aneddoti e ancora una volta supportato da un generoso e assai curato aspetto grafico, sembra volersi fare ancora più ambizioso, racchiudendo nelle parole spirito e libertà quelli che Fabrizio chiama “luoghi dell’anima”. In questi spazi appunto Spirit & Freedom è andato alla ricerca di quelle canzoni che più sono appartenute al musicista: Fabrizio Poggi prova a spiegarcelo con dovizia di particolari nel ricco libretto che accompagna il disco, anche se più delle molte parole può forse il contenuto musicale stesso, una sorta di viaggio attraverso il linguaggio della tradizione che abbraccia più di altre volte l’intera gamma dei linguaggi “Americana”. Il termine è adattissimo alla forma di Spirit & Freedom, un album pieno di stimoli e di immagini, anche troppe, ma che suona come non mai opera corale, scelta di suoni e canzoni che sono infine ricordi personali, emozioni e sensibilità vissute in prima persona. Si potrebbe forse partire proprio dall’unico brano firmato da Poggi, quella Jesus Called me in Heaven dedicata all’amico scomparso Alessandro Rava, dolcissima ballata che ingloba quello stile fra cartoline dal border (l’accordion di Bobby J Sacchi), armonica bluesy (lo stesso Poggi, naturalmente) e delicatezze country acustiche (la band è completata dalle chitarre di Maurizio Fassino e Gianfranco Scala, anche banjo, mandolino e ukulele). Commovente e molto delicata, ha qualcosa a che spartire con certa profondità folkie di Dave Alvin, a sancire la maturità del gruppo e lo spessore di un disco inciso con particolare attenzione verso il calore degli strumenti. Quest’ultimo uno dei punti a favore di Spirit & Freedom, che mostra la maturità della via italiana all’America, con quella sicurezza che probabilmente ha fatto breccia nei cuori degli stessi ospiti d’oltreoceano. Qui si rischia persino di perdere la bussola, tanto gira la testa per l’elenco dei partecipanti: eppure la bravura di Fabrizio Poggi e dei Chicken Mambo è stata quella di inglobare e farsi da parte nello stesso momento. Soltanto così Spirit & Freedom acquista i tratti di opera a più voci che ha i suoi vertici nell’iniziale I’m on My Way con i Blind Boys of Alabama e Charlie Musselwhite, sorta di ponte con il precedente Mercy, nella solare Stayed on Freedom, altro traditional che vede le presenze di Guy Davis e del farfisa di Augie Meyers, e ancora nella delicata I Heard the Angels Singin’, questa volta impreziosita da Eric Bibb ai cori e dal bellissimo hammond di Garth Hudson (The Band). Nella scelta poi di coprire Bob Dylan (I Shall be Released), Leonard Cohen (Halleluja), Gram Parsons (In My Hour of Darkness), Jerry Jeff Walker (Mr. Bojangles, con la partecipazione di Tish Hinojosa) o Billy Joe Shaver (Live Forever) è racchiusa l’idea ambiziosa di un lavoro che sappia cogliere una fotografia dell’american music la più larga possibile, anche quando l’interpretazione vocale non è sempre compiuta o forte abbastanza da reggere il confronto con gli orginali. Sono in fondo gli amori musicali di Fabrizio Poggi, e la nobiltà del gesto vale forse più della perfezione formale, tanto da dedicare persino una Heaven Stood Still con la leggendaria fisarmonica di Flaco Jimenez alla memoria dello scomparso Willy DeVille, infilandola tra una We Shall Not be Moved e una Glory Glory che ritornano sui passi degli spirituals e di una dedica tutta speciale al popolo afromaericano e alla figura di Martin Luther King, lui si spirito libero per eccellenza. Il perfetto contraltare (o colonna sonora, se preferite) al recente scritto di Poggi, Angeli perduti del Mississippi..


SPIRIT & FREEDOM – FB FOLK BULLETIN – Claudio Giuliani
Dopo i clamori e gli entusiasmi di “Mercy” non avrei mai più pensato che Fabrizio Poggi & pards riuscissero ancora a stupirmi… Cosa di più stupefacente potevano mai propormi? “Mercy”, aldilà della strepitosa presenza di ospiti notevoli, è stato per certi versi un disco clamoroso, una vetta espressiva difficilmente raggiungibile: ci navigava dentro un’anima irrequieta e senza copertura, un’anima che ci rivelava un mondo di sentimenti che nuotavano nell’essenza dell’“intendere” il blues come se fosse sangue che ti rotola materialmente dentro ogni angolo della tua entità fisica e spirituale, come un respiro blues & gospel che ti ritrovi nel petto pronto a risorgere e rifiorire ogni volta che tocchi le corde giuste… Conosco Fabrizio da diversi anni e ne ho apprezzato le capacità artistiche e la sua prospettiva musicale; ci sono stati momenti in cui siamo stati molto vicini ed altri dove ci siamo perduti per poi, in seguito, rincontrarci… Nel suo bagaglio troviamo un’altra dozzina di dischi tra i quali voglio menzionare, (per averne tenuto d’occhio la genesi), l’ottimo “Nuther World”, un cd inciso a suo tempo in Texas con la partecipazione di gente come Jerry Jeff Walker, Jimmy La Fave, Merel Bregante, Ponty Bone, Mike Blakely e Donnie Price (era il ’98 e non l’aveva fatto ancora nessuno … Pensare che qualcuno c’è arrivato oggi e se ne fa vanto come se avesse scoperto il terzo universo!). Oltre al resto il nostro bloodbrother è anche fautore di quel lodevole progetto che è “Turututela” con il quale ha avvalorato una delle più belle pagine della riscoperta del patrimonio folk della provincia lombarda; connesso al tema doctor Poggi ha pubblicato nel 2003 il libro-cd “L’armonica a bocca: il violino dei poveri”. Nel 2005 ha dato alle stampe “Il Soffio Dell’Anima: armoniche e armonicisti blues” edito per le edizioni Guardamagna, un libro scritto per condividere tutto ciò che ha appreso sull’armonica e recentemente è uscito un suo nuovo libro “Angeli Perduti Del Mississippi – storie e leggende del blues” edito per i tipi di Meridiano Zero; inutile dirvi che trattasi di libro imperdibile. Ricordo che a suo tempo recensii “Nuther World” descrivendolo come “prezioso come una moneta d’oro antico”, protraggo oggi quel concetto per questo sbalorditivo “Spirit & Freedom” (ebbene sì!! ancora una volta Fabrizio è riuscito a sbalordirmi) ricapitolandolo con un articolato “prezioso come un inatteso gioiello antico scovato nei forzieri dell’olimpo trascendentale” …Se poi pensiamo che dietro alle spalle di questo bel dischetto c’è un budget proletario e non ci sono produzioni milionarie o etichette multinazionali che vendono complicità sottobanco il risultato è ancora più strabiliante. Tutto ciò rappresenta una causale per la quale spero perdonerete la prolissità e la lunghezza di questa recensione. Anche questa volta ci sono un sacco di ospiti che sono intervenuti solo per il proprio piacere, per quello spirito di condivisione e quella passione veritiera che questo progetto riesce a trasmettere… E’ un nutrito elenco e qualcuno finirà per rimanere fuori dalle citazioni… “Spirit & Freedom” è un disco spirituale, onesto e bello fino all’ultima cellula del midollo, un po’ più roots rispetto a “Mercy”, ma senza dubbio affascinante. La partenza è da capogiro: “I’m On My Way (to the freedom land)” con Charlie Musselwhite, (uno dei massimi armonicisti blues bianchi in circolazione) e i mitici Blind Boys Of Alabama, è un traditional che trasuda moralità gospel e fierezza bluesy e basterebbe da sola questa track ad obbligarvi all’acquisto. Nella dylaniata “I Shall Be Released” i toni sono intimistici come in una rilassata confidenza, niente male la slide di Python Fecchio; “Stayed On Freedom” è un bel tradizionale dove ritroviamo alternanze e giochi di luce con Guy Davis a duettare con Fabrizio, l’organo Farfisa di Augie Meyers (sì!! proprio il tastierista dei Texas Tornados, già al fianco di Dylan e altri) e il Texas Hill Country Gospel Choir; un brano dalle forti emozioni a cui viene appiccicata una reprise di “Halleluja” (Leonard Cohen) con l’organo conciliante di Stefano Intelisano e un bel controcanto di un coro femminile mentre “In My Hour Of Darkness” (Gram Parsons) vede la partecipazione dell’armonica di Mickey Raphael (già partner di Willie Nelson) e la seconda voce di Erica Opizzi. Il reverendo Gary Davis è uno dei personaggi influenti nella storia del blues e viene qui onorato con “I Heard The Angels Singing”; Poggi duetta con Eric Bibb (uno dei giovani giganti del blues contemporaneo) mentre all’organo c’è il grande Garth “The Band” Hudson e la di lui consorte Maud partecipa ai cori. Un’altra track velata di commozione e, a dir poco, grandiosa. “They Killed Him” è una canzone tra le più dirette di Kris Kristofferson dove le figure del Mahatma Ghandi e di Martin Luther King vengono associate a quella di Gesù Cristo, pacifisti e difensori dei deboli e per questo assassinati. Seguono poi “Jesus Called Me In Heaven”, una accorata composizione di Poggi per ricordare un amico scomparso e la suggestiva “Spiritual” (pezzo composto da Josh Haden e inciso anche da Johnny Cash), qui le parti vocali sono condivise con Debbi Walton e la band genera un’atmosfera aeriforme & partecipe. Nora Guthrie recita “My Peace”, una breve poesia del padre Woody che serve da intro a una rincuorata cover di “Jesus Christ”. Per quelli della mia generazione, (e non solo), “Mr. Bojangles” è un brano mitologico scritto al tempo da Jerry Jeff Walker e interpretato da un’infinità di musicisti; in questa ammaliante versione gorgogliata c’è un bel duetto con Tish Hinojosa, figlia del border e tra le più belle voci del Texas “We Shall Not Be Moved” ha movenze quasi ipnotiche, poi entra l’armonica e il brano prende respiro, è un traditional che nasce come inno religioso e prende poi le mosse di un canto di lotta civile. “He Was A Friend Of Mine” è un classico della tradizione stelle&strisce, interpretato da un mondo infinito dei n


SPIRIT & FREEDOM – MIAPAVIA – Furio Sollazzi
Fabrizio Poggi: disco e libro Tradotto dal dialetto, suonerebbe come “far quagliare le cose”; in italiano si usa l’espressione “far quadrare il cerchio”. Il surfista aspetta tutta la vita “l’onda perfetta”, il marinaio la “tempesta perfetta”, il guerriero “la madre di tutte le battaglie”, il musicista insegue “il disco perfetto”: quel momento in cui tutti i singoli tasselli che compongono il mosaico delle esperienze, delle passioni, delle emozioni e delle espressioni musicali che il musicista esprime, all’improvviso, si fondono in un tutto unico creando la Magia. Ecco, secondo me, Fabrizio Poggi ha raggiunto il suo “disco perfetto” con questo Spirit & Freedom. Non escludo (anzi, lo auguro) che i prossimi possano essere migliori (per certi versi), ma quello “perfetto” resterà questo. Se il precedente Mercy era bello, ma intimista ed estremamente personale (rappresentava la fine di un viaggio alla ricerca della spiritualità ma, in sostanza, di un sé stesso che stava imparando a conoscere), questo è un disco universale in cui tutti si possono riconoscere nel comune amore per il Blues e per la musica in generale, come espressione pura di emozioni e linguaggio comune. Non mi sono fatto impressionare dalla lista degli ospiti, davvero imponente (The Blind Boys Of Alabama, Flaco Jimenez, Garth Hudson (The Band), Charlie Musselwhite, Augie Meyers (Texas Tornados, Sir Douglas Quintet, John Hammond, Bob Dylan), Eric Bibb, Guy Davis, Billy Joe Shaver, Tish Hinojosa, Maud Hudson, Mickey Raphael (Willie Nelson band), Kevin Welch, Debbi Walton, Nora Guthrie (la figlia di Woody), Mike Blakely, Donnie Price, Stefano Intelisano, Marco “Python” Fecchio, Erica Opizzi, Betti Verri, Ron Knuth, Brian Standefer, Melissa Weatherly, Mike Cross, Jimmy Davis, Bill Small, John M. Greenburg, Bryan Maldonado, BB Morse, Cindy Jon, Sally Brantley, Julie Sckittone, Tammy McPeters, Shawna “Bock” Riley, Kelley Mickwee, Annie Acton, Shan Kowert, Lavita Kerley Williams e Areasa Quinton) che basterebbe a rendere il disco prezioso, ma è il risultato globale che è notevole. A volte la presenza di troppi nomi porta ad una frammentazione del momento espressivo; qui, invece, tutto scorre come il Mississippi (tanto per fare un esempio “in tema”) e credo che (forse) anche senza gli ospiti il risultato non sarebbe stato difforme da quello ottenuto. Se a tutto ciò aggiungiamo che la scaletta inanella una serie di titoli tra i più conosciuti (peraltro interpretati in maniera originale, rispettosa e mai banale), ecco che il prodotto, oltre che bello e interessante, è piacevolissimo da ascoltare. Cosa che vi consiglio caldamente di fare. Il nuovo libro di Fabrizio Poggi, invece, si intitola Angeli perduti del Mississippi (edito dalla Meridiano Zero). E’ un libro che, in ordine alfabetico, racconta di Blues e di VooDoo, di paludi e di vicoli maleodoranti, di grandi fiumi e di grandi musicisti, di superstizioni e leggende, di rabbia e sofferenze, di disperazione e tenerezze…e di libertà. Vi narra storie e vi spiega differenze, vi svela trucchi e vi descrive strumenti con la passione bruciante di un ricercatore curioso, puntiglioso e inarrestabile. Credo che entrerà a far parte del novero di quelle pubblicazioni che, negli anni, diventano un punto fisso di consultazione. Sapete, quelli che risolvono situazioni tipo “non mi ricordo più questa cosa…aspetta che do una occhiata al Libro di Poggi…che lì, sicuramente la trovo!”.


SPIRIT & FREEDOM – MESCALINA – Gianni Zuretti
A scorrere l’elenco degli ospiti c’è da farsi tremare le vene dei polsi e questo fatto la dice lunga su quanta considerazione goda Fabrizio Poggi presso l’universo musicale americano; se fosse solo per questo motivo tale considerazione parrebbe riduttiva e, se vogliamo, in qualche modo irrispettosa nei confronti di questo straordinario musicista e uomo schivo che, con i suoi Chicken Mambo, rappresenta il capostipite intimista del blues italiano, un po’ come Fabio Treves ne costituisce l’altra faccia, quella un po’ più guascona, peraltro componente spesso complementare della musica del diavolo. Con Mercy (2008), Poggi ci aveva assestato un colpo allo stomaco il cui piacevole effetto omeopatico durava ancora sino all’ascolto di questo disco d’imbarazzante bellezza. Spirit & Freedom, per detta dello stesso Fabrizio, rappresenta, grazie all’eterno benefico dualismo tra i due termini, un luogo ben preciso dove l’anima s’imbibe e si nutre, un crocicchio che non è solo quello, spesso abusato, di Robert Johnson ma rappresenta anche l’heimat dell’artista pavese, là dove la libertà di fare la musica dell’anima si coniuga con le sensazioni e la spiritualità insite nell’amore nei confronti del mondo che ci circonda. Assistere ad una presentazione del disco e del libro Angeli perduti del Mississippi (uscito in contemporanea e del quale racconteremo in uno spazio proprio) è un’esperienza appagante che trasmette vibrazioni ad alto contenuto spirituale, proprio come quella che erogano le diciotto tracce del CD. Per prima cosa dobbiamo rendere merito ai Chicken Mambo di essere una band composta da musicisti che nulla hanno da invidiare ai colleghi d’oltre oceano e dai quali ricevono rispetto ed attestati di stima incondizionata. Ecco allora che l’armonica di Fabrizio dialoga alla pari con quelle dei maestri Musselwhite e Guy Davis, così come l’organetto diatonico, suonato dallo stesso Poggi, compete a distanza per intensità con la magica fisa di Flaco Jimenez o con l’accordion di Augie Meyers. La sua voce, delicatamente visitata da finissima pietra pomice, affianca e doppia quelle di Eric Bibb, Guy Davis, Billy Joe Shaver, dei mitici Blind Boys Of Alabama mentre tutta questa eccellenza è raccordata, supportata e mediata dalle chitarre fondamentali di Maurizio Fassino e GF. Scala e dalla stantuffante e spesso carezzevole ritmica di Roberto Re al basso e Stefano Bortolotti alla batteria e percussioni. Venendo ai brani, che sono una intelligente selezione tra blues, gospel e folk che dispensa a piene mani grazia, eleganza, emozioni e per questo è davvero difficile segnalare i più riusciti, anche se il cuore va in tachicardia benigna all’ascolto delle amate ´I Shall Be Released´, ´Mr. Bojangles´ e ´Live Forever´. A questo punto non sarebbe corretto chiudere e rimandarvi all’acquisto obbligatorio di questo scrigno musicale se non menzionassimo il cameo alla chitarra solista di Marco ´Phyton´ Fecchio nella cover di Dylan e soprattutto l’organo di devastante bellezza di Stefano Intelisano, che nobilita molti pezzi. Fabrizio Poggi, come si era soliti dire quando l’uomo non era posseduto dall’egoismo sfrenato, appare ´un gentiluomo d’altri tempi´ ma forse è più appropriato definirlo come uno degli interpreti più sensibili e degli studiosi più preparati nel mondo del blues, di qua e di là dell’oceano.



SPIRIT & FREEDOM – AMERICAN WEST – Fabrizio Salmoni

Di bluesmen ne conosco tanti. Alcuni di loro sono bravi, tutti sono tanto tecnici, intenti a riprodurre al meglio delle loro capacità, in genere sul loro strumento, i clichet e le atmosfere della musica nera per eccellenza con alterni risultati. Forse Fabrizio Poggi nasce come uomo di blues, attratto dal richiamo ipnotico delle dodici battute, ma oggi Fabrizio è un artista che ha raggiunto una maturità che va al di là delle definizioni di genere. A questo punto della sua vita, Fabrizio cerca di più nella musica, cerca di spingersi con tutto il suo essere verso il punto in cui la musica si incontra con il suo significato primordiale, l’unità con lo Spirito universale, quella Oneness che tutti ci unisce al tutto, che dice, come dicevano (dicono?) i Nativi americani e le culture indigene di tutta la Terra, che l’uomo e le montagne e il coyote e la luna e il ciuffo d’erba sono una cosa sola. Il punto d’incontro comune è la Consapevolezza di tale Unicità e la musica, come Spielberg volle significare in Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, è un mezzo di comunicazione, un codice di condivisione di quella Consapevolezza, di unità col Tutto che ci circonda. Chi intraprende questo cammino non può che essere una mente libera e comprendere meglio il mondo materiale che ci circonda. Per questo, Spirit & Freedom non è un album di classico entertainment, non batterete il piedino nell’ascoltarlo. Piuttosto, vi verrà spontaneo fermarvi, sedervi di fronte allo stereo, rilassarvi, lasciarvi pervadere dalle sensazioni che esprime e pensare… I tanti grandi musicisti che vi hanno partecipato (Mickey Raphael, The Blind Boys of Alabama, Flaco Jimenez, Augie Meyers, Mike Blakely, Josh Haden, Kevin Welch, Tish Hinojosa, Charlie Musselwhite, Guy Davis, per citarne meno della metà) sono stati evidentemente affascinati dall’intensità delle emozioni di Fabrizio e hanno dato una prestazione ‘coi fiocchi’, in piena sintonia con gli intenti del Fabrizio artista che ha voluto addentrarsi più che in altre occasioni nel patrimonio della musica popolare americana delle radici. Non solo blues quindi ma tanto gospel, country e canzone d’autore (Dylan, Billy Joe Shaver, Jerry Jeff Walker, Woody Guthrie, il Reverendo Gary Davis, Kris Kristofferson, Willy DeVille, Leonard Cohen, Gram Parsons). Fabrizio ne firma una, Jesus Called Me In Heaven, e poi ci sono diversi Tradizionali (Glory Glory, I’m On My Way To Freedomland, Stayed on Freedom). Lo strumento armonica è sempre presente ma non invasivo. La 3-folded confezione è preziosa come il libretto che racconta a tutti noi come e con chi è stato possibile questo intenso viaggio di oltre 70 minuti nel cosmo musicale di Fabrizio e Angelina.


SPIRIT & FREEDOM – D di REPUBBLICA – Marco Fecchio
Luogo dell’anima. Così Fabrizio descrive in sintesi questo suo ultimo lavoro, registrato tra Pavia e gli Usa. Un disco destinato a conquistare chi, come lui, ha vissuto le stagioni della miglior musica, americana e non solo, attraverso grandi canzoni e ospiti importanti.


SPIRIT & FREEDOM – BEATBOPALULA – Claudio Giuliani
Dopo i clamori di Mercy (2008) era razionale ipotizzare che Fabrizio Poggi & band difficilmente riuscissero a proporre qualcosa di più sorprendente. Mercy, aldilà della strepitosa presenza di ospiti notevoli, è stato per certi versi un disco clamoroso, una vetta espressiva difficilmente raggiungibile: dentro ci frullava un’anima che ci rivelava un mondo di sentimenti che nuotano nell’essenza del recepire il blues come se fosse sangue che ti si rovescia dentro in ogni angolo della tua entità fisica e spirituale. La smentita arriva con Spirit & Freedom, un disco spirituale, incorrotto e bello fino all’ultima cellula del midollo, un po’ più roots & folk rispetto a al suo predecessore, ma interamente pregevole. Se pensiamo che dietro a questo bel lavoro c’è un budget proletario il risultato è ancora più prodigioso. Anche questa volta ci sono un sacco di ospiti che sono intervenuti solo per spirito di condivisione e l’autentica passione che trasuda da questa proposta. . Si parte con I’m On My Way (to the freedom land) con Charlie Musselwhite e i mitici Blind Boys Of Alabama, è un traditional che trasuda moralità gospel e fierezza blues. In Stayer On Freedom, anch’esso traditional, ritroviamo inquadrature soniche con Guy Davis a duettare con Fabrizio, l’organo di Augie Meyers, track emozionante a cui viene appiccicata una reprise di Halleluja (Leonard Cohen) con un bel coro femminile mentre In My Hour Of Darkness (Gram Parsons) vede la partecipazione dell’armonica di Mickey Raphael (già partner di Willie Nelson). In I Heard The Angels Singing ( Rev.Gary Davis) Poggi duetta con Eric Bibb mentre all’organo c’è Garth “Band” Hudson, maestosa song velata di commozione. They Killed Him è una canzone di Kris Kristofferson in cui le figure del Mahatma Ghandi e di Martin Luther King vengono associate a quella di Gesù Cristo, pacifisti e difensori dei deboli e per questo assassinati. Mr. Bojangles è un brano mitico scritto da Jerry Jeff Walker e interpretato da un’infinità di musicisti; in questa suggestiva cover c’è un bel duetto con Thish Hinojosa, figlia del border e del Texas. We Shall Not Be Moved possiede spinte toniche, entra l’armonica e il brano prende respiro, è un traditional che nasce come inno religioso e prende poi le mosse di un canto di lotta civile. I Chicken Mambo sono dei fans del compianto Willy De Ville e lo omaggiano reinterpretando Heaven Stood Still con una esposizione notturna e la magica fisarmonica di Flaco Jimenez. Live Forever di Billy Joe Shaver vede l’adesione del suo autore che duetta con Poggi cingendolo per le spalle e guardandolo negli occhi. Si conclude con il gospel Glory Glory, versione ruspante con Guy Davis, Augie Meyers e un coro di apostoli di un sound accreditato al regno dei cieli, vogliatevi bene e fatelo vostro.


SPIRIT & FREEDOM – BAOBAB RAI RADIO 1 – Sergio Mancinelli
Fabrizio Poggi un musicista che va nel profondo della musica e dell’animo umano. Spirit & Freedom è uno dei dischi più belli e intensi che mi sia capitato di ascoltare da parecchio tempo a questa parte.


SPIRIT & FREEDOM – FACEBOOK – Andrea Furlan
Nella quarta di copertina del suo bel libro “Angeli perduti del Mississippi”, Fabrizio Poggi cita una frase trovata incisa sul muro di un negozio di dischi: “Chi non ama il blues ha un buco nell’anima”. Al primo ascolto di Spirit & Freedom mi è tornata in mente, perché l’album è apparso subito una dichiarazione d’amore. Potrà sembrare banale parlando di un artista che da decenni mastica il blues e ha diviso il palcoscenico con alcuni dei più grandi nomi della scena internazionale; ma per fare un disco così, questa musica bisogna davvero amarla, viverla nel profondo e avere una grande passione e competenza in materia. Amore per il blues, ma non solo, perché nelle diciassette tracce che compongono il disco, Poggi accompagna l’ascoltatore, insieme ai suoi fidati Chicken Mambo, all’interno dello sterminato songbook americano, selezionando traditional, gospel, spiritual e songwriting d’autore. La scelta, spiega nelle note introduttive, è caduta sui brani che più hanno segnato la sua evoluzione musicale e che più gli hanno “accarezzato l’anima”. Il disco non è quindi solamente “di” blues, ma i territori esplorati sono diversi e gli orizzonti più ampi. Oltre alle cover un ottimo brano scritto da Fabrizio in ricordo di un amico scomparso, con cui condivideva la stessa passione bruciante per la musica. Spirit & Freedom è un signor disco, il suo capolavoro! Non capita spesso di ascoltare dischi del genere! E’ un oscar alla carriera, per la sua bellezza, il suo messaggio, il rispetto dimostrato dai tanti illustri ospiti che hanno partecipato alla sua realizzazione. Fabrizio ha chiamato ad aiutarlo molti musicisti che ha amato e che ha il privilegio di chiamare amici. Il tutto sorretto dagli ottimi Chicken Mambo, che suonano alla grande e con cui gli ospiti si integrano alla perfezione senza che nessuno prevalga sull’insieme, anzi, tutti contribuiscono alla pari. Il suono del disco è molto bello, prodotto ottimamente, in complesso molto naturale. Insomma è il disco della maturità. Si parte con “I’m on my way (to freedom land)”, bellissimo traditional in cui la voce di Fabrizio è accompagnata niente meno che dai Blind Boys of Alabama, forse il miglior coro gospel esistente, e da Charlie Musselwhite, autentico monumento dell’armonica blues; egregi nell’accompagnamento i Chicken Mambo, belli i ricami alla chitarra di Maurizio Fassino. Non c’è tempo per riprendersi dall’emozione che poche note di piano introducono “I shall be released”, uno dei più bei brani mai scritti da Dylan, qui interpretato quasi sussurrandolo: la voce pacata di Fabrizio si alterna allo stupendo assolo di Marco “Phyton” Fecchio, eccellente alla slide, e al prezioso intervento all’Hammond di Stefano Intelisano. Magistrale interpretazione che dà una luce nuova alla canzone, superando a pieni voti il confronto con quelle dei Basement Tapes e della Band. Altri ospiti illustri per il traditional “Stayed on Freedom”: Guy Davis all’armonica, Augie Mayers all’organo e uno stupendo Texas Hill Country Gospel Choir. Emozionante l’alternarsi di armonica, cori e chitarre e il cambio di tempo a metà brano, splendida atmosfera gospel speziata da un pizzico di tex-mex! L’emozione non finisce perché, senza soluzione di continuità, si passa al Leonard Cohen di “Halleluja” di cui viene interpretato il solo ritornello: due minuti meravigliosi, con un grande Stefano Intelisano all’Hammond, mescolato due voci bellissime femminili che Fabrizio ci ha portato dal coro di una chiesa di Austin. Con “In my hour of darkness” si passa a un bel brano di Gram Parsons, mai dimenticato artista che ci ha lasciati troppo presto. Qui l’ospite illustre è Mickey Raphael, armonicista di Willie Nelson. Un bel fingerpicking di Gianfranco Scala alla chitarra apre il brano, entra la bella voce di Fabrizio accompagnato in sottofondo da quella, altrettanto bella, di Erica Opizzi e poi parte l’armonica di Raphael per un’atmosfera folk ed intimista molto ben riuscita. Ritorniamo in territorio gospel con “I heard the angels singin'” del mitico Reverend Gary Davis, grande chitarrista e maestro per generazioni di bluesmen. Qui Fabrizio ospita un suo grande amico, niente meno che il grande Garth Hudson della Band e sua moglie Maud. L’inconfondibile organo di Hudson fa da contraltare alle voci di Fabrizio e a quella di un altro illustre ospite, Eric Bibb, grande interprete del blues contemporaneo. Con “They killed him” passiamo a Kris Kristoferson e siamo ai vertici del songwriting. Intensa interpretazione, con la voce di Fabrizio sorretta ottimamente da Erica Opizzi e Betti Verri e la sua armonica che si fonde con l’hammond di Intelisano. “Jesus called me in Heaven” è il toccante brano scritto da Poggi in ricordo di un suo amico scomparso. Struggente melodia affidata all’armonica intessuta dal violoncello di Brian Standefer. “Spiritual” è un pezzo scritto da Josh Haden, figlio di Charlie, interpretato anche da Jonnhy Cash nel fondamentale Unchained, artista che, citando Fabrizio, “era un uomo di blues anche quando suonava country”. Bellissima ballad dove spicca la voce di Debbie Walton che interpereta ottimamente il testo. Da sentire l’armonica supportata dal grandissimo hammond di Intelisano! Emozionante Nora Guthrie che legge “My peace”, una poesia del padre Woody, poesia che introduce alla perfezione “Jesus Christ” sempre di Guthrie. Ottimi i Chicken Mambo che danno del brano, interpretato anche da Dylan, un taglio molto personale. “Mr. Bojangles” di Jerry Jeff Walker è uno dei pezzi più riusciti del disco. La canzone e bella di suo e in molti l’hanno suonata, ma l’interpretazione di Poggi non teme confronti. Qui Fabrizio è affiancato dalla voce struggente e meravigliosa di Tish Hinojosa, straordinaria artista texana. Grandi ricami di Maurizio Fassino all’acustica, un sempre ottimo hammond e l’armonica che sfuma nel finale. Uno di quei brani che fanno venire gli occhi lucidi! Torniamo al gospel con “We shall not be moved” con i Chicken Mambo ai massimi livelli!



SPIRIT & FREEDOM – IRD NEWS

Dopo “Mercy”, pubblicato nel 2008 e vincitore lo scorso anno del Referendum del Buscadero, era difficile attendersi una conferma a così alti livelli da questo musicista e musicologo pavese innamorato della musica americana e dai suoi Chicken Mambo. Fabrizio, grazie anche ad una maggior apertura verso il folk, il gospel e la canzone d’autore e alla presenza di un impressionante cast di ospiti, riesce a fare di “Spirit & Freedom” un disco ancor più completo ed etereogeneamente blues del precedente dimostrando a tutti che si può fare grandi sonorità “americana” pur nel paese di “poeti, santi e navigatori”. – Fabrizio Poggi & Chicken Mambo – Spirit & Freedom Feat. Blind Boys Of Alabama, Flaco Jimenez, Guy Davis, Augie Meyers, Donnie Price, Tish Hinojosa, Kevin Welch, Charlie Musselwhite, Garth Hudson, Eric Bibb, Billy Joe Shaver, Norah Guthrie, Mickey Raphael, Maud Hudson, Shan Kovert e, naturalmente i suoi Chicken Mambo!


SPIRIT & FREEDOM – BUSCADERO – Guido Giazzi
…Se il precedente Mercy, pubblicato due anni fa, vi era piaciuto, questo disco di diciotto canzoni di Fabrizio e amici, è ancora più intenso… L’orientamento artistico è leggermente variato, se prima la bussola era più orientata verso il blues, con Spirit & Freedom, il suono vira anche verso un folk aperto a nuovi orizzonti…L’album si apre con la bellissima I’m on my way (to freedom land) in cui oltre a Fabrizio alla voce e all’armonica basso, Gianfranco Scala alla chitarra e al dobro e Maurizio Fassino alla chitarra acustica, troviamo in qualità di ospiti niente meno che Charlie Musselwhite uno dei più grandi armonicisti blues e i Blind Boys Of Alabama. Questo traditional perfettamente nelle corde di Fabrizio, apre come meglio non si poteva, questa nuova raccolta di canzoni… Dopo il traditional social/religioso ecco un classico della discografia dylaniana, I shall be released interpretato qui dai Chicken Mambo in una versione particolarmente intimista e forse per questo ancora più bella.Sono della partita Stefano Intelisano all’organo e Marco Python Fecchio alla slide guitar… Procediamo per incontrare Stayed on freedom in cui i Chicken suonano insieme al mitico Augie Meyers…All’armonica e alla chitarra acustica vi è Guy Davis. Ai cori il Texas Hill Country Gospel Choir. Il brano è da applausi per il sapiente gioco degli interpreti, e per il coro davvero da brivido…In Spiritual di Josh Haden Fabrizio si alterna al canto con la bionda e texana Debbi Walton. Basso e armonica sono in gran spolvero mentre Intelisano dà il meglio all’organo Hammond; cui segue Jesus Christ composta da Woody Guthrie e perfettamente musicata dai Chicken Mambo con personalità. Tra i classici di questa raccolta di canzoni un ruolo particolare è svolto da Mr. Bojangles qui riproposta da Fabrizio con Tish Hinojosa, una delle più brave cantanti folk americane. La canzone è sussurrata e a mio parere è una delle più belle di questa raccolta… In He was a friend of mine il violino di Ron Knuth dà un colore particolare a questa canzone mentre Bobby J. Sacchi alla fisarmonica rende il suono più melanconico e toccante. Particolare poi la versione di Heaven Stood Still di Willy DeVille dal suono delicato e intimista…In questa versione sussurrata, i Chicken Mambo sono qui coadiuvati da Erica Opizzi al controcanto, e da un sorprendente Flaco Jimenez alla fisarmonica. Tra le perle di questa raccolta inserirei senza dubbio Live forever di Billy Joe Shaver. Una versione perfettamente riuscita grazie anche all’alternanza al canto di Fabrizio e di Billy Joe… Stupisce l’ottima interpretazione vocale e l’alta performance di tutti i musicisti. La presenza di grandi personaggi non oscura Fabrizio e i Chicken Mambo ma arricchisce notevolmente il suono della band… La passione e l’amore per la musica pagano e quest’album di gran pregio ne è la conferma. Altamente consigliato.


SPIRIT & FREEDOM – BUSCADERO – Paolo Caru’
Dopo lo splendido Mercy, Poggi e la sua band, tornano con un disco di pari valore. Meno gospel e più folk, con il blues sempre dentro i solchi. Un disco studiato sin dai minimi particolari, con una serie incredibile di ospiti. Un disco bello, profondo, intenso, spirituale…